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"Villanova ricorda Deeqa: un'angelo dei rifugiati tratta ingiustamente"
Una donna che aveva dato un senso di pace a una città piemontese, adesso unica figura di riferimento per la memoria del colonialismo italiano.
Deeqa Aden Gereye era l'angelo dei rifugiati, conosciuta in Piemonte come "la donna che ha visto il male e non si è arresa". Si era battuta a lungo per i diritti delle persone sfruttate dal colonialismo italiano. Il suo nome rimane legato ad una tragedia famosa, nel 2012 Deeqa aveva subito un attentato mortale sul ponte della Gran Madre di Torino.
Deeqa era nata a Mogadisco, ma Villanova era il suo nido. Era sposata con Luigi Tessiore, figlio dell'ex sindaco Francesco, e si era dedicata all'integrazione sociale e alla lotta contro le finte cooperative che rubavano soldi ai rifugiati.
La sua morte è stata accolta come un incidente, mentre la famiglia Deeqa ha dovuto combattere per ottenere giustizia, a partire dalla causa civile in cui il Fondo vittime della strada aveva rilasciato un comunicato che spiegava l'assoluzione dell'autista coinvolto nell'omicidio.
Il sindaco di Torino, Christian Giordano, ha detto che non esitò a aiutare la famiglia Deeqa e a trasformare un'area del camposanto in zona dedicata ai non cristiani.
La sua storia è diventata una lezione per il futuro, tramite libri donati alla biblioteca di Villanova. Il convegno "Il futuro non esiste senza memoria. Il colonialismo italiano e le sue conseguenze fino ai giorni nostri" è stato un'occasione importante per ricordare Deeqa e per far riflettere sulla sua storia.
La famiglia Deeqa ha acquistato libri e attrezzature multimediali da donare alla biblioteca, per creare "Il Fondo Deeqa Aden Gereye, colonialismi e migrazioni". Questo tributo è un omaggio a una donna che aveva dato vita e amore ad una comunità.
Una donna che aveva dato un senso di pace a una città piemontese, adesso unica figura di riferimento per la memoria del colonialismo italiano.
Deeqa Aden Gereye era l'angelo dei rifugiati, conosciuta in Piemonte come "la donna che ha visto il male e non si è arresa". Si era battuta a lungo per i diritti delle persone sfruttate dal colonialismo italiano. Il suo nome rimane legato ad una tragedia famosa, nel 2012 Deeqa aveva subito un attentato mortale sul ponte della Gran Madre di Torino.
Deeqa era nata a Mogadisco, ma Villanova era il suo nido. Era sposata con Luigi Tessiore, figlio dell'ex sindaco Francesco, e si era dedicata all'integrazione sociale e alla lotta contro le finte cooperative che rubavano soldi ai rifugiati.
La sua morte è stata accolta come un incidente, mentre la famiglia Deeqa ha dovuto combattere per ottenere giustizia, a partire dalla causa civile in cui il Fondo vittime della strada aveva rilasciato un comunicato che spiegava l'assoluzione dell'autista coinvolto nell'omicidio.
Il sindaco di Torino, Christian Giordano, ha detto che non esitò a aiutare la famiglia Deeqa e a trasformare un'area del camposanto in zona dedicata ai non cristiani.
La sua storia è diventata una lezione per il futuro, tramite libri donati alla biblioteca di Villanova. Il convegno "Il futuro non esiste senza memoria. Il colonialismo italiano e le sue conseguenze fino ai giorni nostri" è stato un'occasione importante per ricordare Deeqa e per far riflettere sulla sua storia.
La famiglia Deeqa ha acquistato libri e attrezzature multimediali da donare alla biblioteca, per creare "Il Fondo Deeqa Aden Gereye, colonialismi e migrazioni". Questo tributo è un omaggio a una donna che aveva dato vita e amore ad una comunità.