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Lo scettico Forattini, la sua satira politica e l'umorismo.
Il maestro della satira politica Giorgio Forattini è scomparso, lasciando dietro di sé una traccia irreversibile. Non solo per le sue vignette che hanno ancora il potere di ferire, ma anche per la sua libertà di espressione e la sua capacità di criticare senza paura.
Per Repubblica ha disegnato per anni, lavorando sia alla Stampa, sia al Giornale. Ma è stato sulla Stampa che ha fatto il suo nome, grazie alle sue campagne pubblicitarie per la Fiat. La Uno era "sciccosa", e la Fiat lo pagava. Ma quando uno scandalo si è presentato, Forattini ha fatto il verso a se stesso, caricando la Uno con la scia "tangentosa".
Forattini era un uomo libero, che non temeva di criticare i potenti. Detestava la sinistra, ma anche attaccò ferocemente Berlinguer e D'Alema. E anche il suo stesso direttore Scalfari non era immune alla sua satira. Forattini non si fermò mai, caricando anche Andreotti con la gobba e Craxi con gli stivaloni.
Il suo capolavoro è "il tappo della bottiglia" che saltava per festeggiare il divorzio al referendum del 1974, con il volto accigliato di Fanfani. Oggi un Forattini sarebbe in difficoltà: la politica e la vita pubblica sono scese troppo in basso, i politici sembrano caricature di se stessi, i miliardari sconosciuti che trafficano con la tecnofinanza.
Per noi è stato divertente e prezioso leggerlo e anche conoscerlo. Forattini era una persona deliziosa, gentile con i colleghi più giovani e umile come tutti i veri grandi.
Il maestro della satira politica Giorgio Forattini è scomparso, lasciando dietro di sé una traccia irreversibile. Non solo per le sue vignette che hanno ancora il potere di ferire, ma anche per la sua libertà di espressione e la sua capacità di criticare senza paura.
Per Repubblica ha disegnato per anni, lavorando sia alla Stampa, sia al Giornale. Ma è stato sulla Stampa che ha fatto il suo nome, grazie alle sue campagne pubblicitarie per la Fiat. La Uno era "sciccosa", e la Fiat lo pagava. Ma quando uno scandalo si è presentato, Forattini ha fatto il verso a se stesso, caricando la Uno con la scia "tangentosa".
Forattini era un uomo libero, che non temeva di criticare i potenti. Detestava la sinistra, ma anche attaccò ferocemente Berlinguer e D'Alema. E anche il suo stesso direttore Scalfari non era immune alla sua satira. Forattini non si fermò mai, caricando anche Andreotti con la gobba e Craxi con gli stivaloni.
Il suo capolavoro è "il tappo della bottiglia" che saltava per festeggiare il divorzio al referendum del 1974, con il volto accigliato di Fanfani. Oggi un Forattini sarebbe in difficoltà: la politica e la vita pubblica sono scese troppo in basso, i politici sembrano caricature di se stessi, i miliardari sconosciuti che trafficano con la tecnofinanza.
Per noi è stato divertente e prezioso leggerlo e anche conoscerlo. Forattini era una persona deliziosa, gentile con i colleghi più giovani e umile come tutti i veri grandi.