VoceDelCentro
Well-known member
La Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, ha lanciato un forte attacco contro l'ambasciatore israeliano all'O.N.U., Danny Danon, definendolo una "strega malvagia". L'intervento è stato pronunciato durante la presentazione del rapporto sulla situazione in Gaza, che denuncia il genocidio palestinese e accusa gli Stati Uniti di fornire copertura diplomatica a Israele.
Albanese ha sottolineato come l'O.N.U. non sia riuscita a impedire la "strangolata", "affamata" e "distrutta" della Palestina, e che il sistema internazionale sia compiaciuto di tale situazione. Il rapporto analizza il ruolo di 63 Stati nel "crimine collettivo" del genocidio in Gaza.
L'ambasciatore israeliano ha definito la relatrice una "strega malvagia", provocando reazioni indignate tra i presenti. Ma non solo Israele e gli Stati Uniti hanno attaccato Albanese: anche l'Italia ha interposto un'opposizione forte, con il rappresentante permanente del Paese, Maurizio Massari, che ha definito il rapporto "del tutto privo di credibilità e imparzialità".
Massari ha sostenuto che il contenuto del documento supera apertamente il mandato specifico della Relatrice e richiamato il codice di condotta delle procedure speciali dell'O.N.U., che impone ai titolari dei mandati di garantire l'indipendenza del loro lavoro. Il rappresentante italiano ha anche chiesto se la relatrice crede che il rapporto contribuisca a raggiungere una pace duratura nella regione o ad alleviare le sofferenze dei civili.
Francesca Albanese ha risposto contrattaccando, definendo l'intervento di Massari "grottesco" e affermando che l'Italia viola il diritto internazionale continuando a fornire armi a Israele nonostante la Corte Internazionale di Giustizia abbia riconosciuto il rischio di genocidio. La relatrice ha anche ribadito che non è un'opinione, ma un diritto internazionale, e che gli Stati che continuano a sostenere Israele militarmente rischiano la complicità in crimini internazionali.
La situazione è tuttavia molto complicata: l'O.N.U. sembra essere sotto attacco sia da parte di Israele che dell'Italia, e la relatrice Albaniaese si trova isolata politicamente. Ma Albanese non sembra avere intenzione di arrendersi e continua a difendere il suo rapporto, ribadendo il diritto internazionale e l'imperativo della pace nella regione.
Albanese ha sottolineato come l'O.N.U. non sia riuscita a impedire la "strangolata", "affamata" e "distrutta" della Palestina, e che il sistema internazionale sia compiaciuto di tale situazione. Il rapporto analizza il ruolo di 63 Stati nel "crimine collettivo" del genocidio in Gaza.
L'ambasciatore israeliano ha definito la relatrice una "strega malvagia", provocando reazioni indignate tra i presenti. Ma non solo Israele e gli Stati Uniti hanno attaccato Albanese: anche l'Italia ha interposto un'opposizione forte, con il rappresentante permanente del Paese, Maurizio Massari, che ha definito il rapporto "del tutto privo di credibilità e imparzialità".
Massari ha sostenuto che il contenuto del documento supera apertamente il mandato specifico della Relatrice e richiamato il codice di condotta delle procedure speciali dell'O.N.U., che impone ai titolari dei mandati di garantire l'indipendenza del loro lavoro. Il rappresentante italiano ha anche chiesto se la relatrice crede che il rapporto contribuisca a raggiungere una pace duratura nella regione o ad alleviare le sofferenze dei civili.
Francesca Albanese ha risposto contrattaccando, definendo l'intervento di Massari "grottesco" e affermando che l'Italia viola il diritto internazionale continuando a fornire armi a Israele nonostante la Corte Internazionale di Giustizia abbia riconosciuto il rischio di genocidio. La relatrice ha anche ribadito che non è un'opinione, ma un diritto internazionale, e che gli Stati che continuano a sostenere Israele militarmente rischiano la complicità in crimini internazionali.
La situazione è tuttavia molto complicata: l'O.N.U. sembra essere sotto attacco sia da parte di Israele che dell'Italia, e la relatrice Albaniaese si trova isolata politicamente. Ma Albanese non sembra avere intenzione di arrendersi e continua a difendere il suo rapporto, ribadendo il diritto internazionale e l'imperativo della pace nella regione.