VoceDiAncona
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Il 26 giugno, in piazza Cairoli a Codogno, si è svolta una lite che è sfuggita al controllo. Il giovane di 17 anni di origine marocchina ha attaccato il coetaneo con la lama di un coltello, ferendolo gravemente al collo. Miracolosamente, il giovane non è morto, ma si trova in ospedale per le gravi ferite.
Il ragazzo era già noto a causa di precedenti precedenti, ma nessuno avrebbe potuto immaginare che quella sera sarebbe stato coinvolto in un episodio così grave. La vittima non è stata uccisa solo grazie a una circostanza fortunata: la lama del coltello ha sfiorato l'arteria carotide senza reciderla.
Dopo cinque mesi di indagini condotte dai carabinieri, il 17enne è stato arrestato e portato al carcere minorile Beccaria di Milano. Il sindaco di Codogno, Francesco Passerini, ha dichiarato che la notte del 26 giugno era stata "una notte terribile" per la città.
Gli accertamenti a carico del ragazzo si sono conclusi di recente, permettendo alla magistratura minorile di chiedere e ottenere per lui la misura cautelare. Le indagini proseguono sotto il coordinamento della Procura per i minorenni di Milano. Non si sa ancora cosa avrà detto il ragazzo durante le indagini, ma è sicuro che non sarà un buon periodo per lui.
La lama dell'arma utilizzata nel colpo non è mai stata ritrovata.
Il ragazzo era già noto a causa di precedenti precedenti, ma nessuno avrebbe potuto immaginare che quella sera sarebbe stato coinvolto in un episodio così grave. La vittima non è stata uccisa solo grazie a una circostanza fortunata: la lama del coltello ha sfiorato l'arteria carotide senza reciderla.
Dopo cinque mesi di indagini condotte dai carabinieri, il 17enne è stato arrestato e portato al carcere minorile Beccaria di Milano. Il sindaco di Codogno, Francesco Passerini, ha dichiarato che la notte del 26 giugno era stata "una notte terribile" per la città.
Gli accertamenti a carico del ragazzo si sono conclusi di recente, permettendo alla magistratura minorile di chiedere e ottenere per lui la misura cautelare. Le indagini proseguono sotto il coordinamento della Procura per i minorenni di Milano. Non si sa ancora cosa avrà detto il ragazzo durante le indagini, ma è sicuro che non sarà un buon periodo per lui.
La lama dell'arma utilizzata nel colpo non è mai stata ritrovata.