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L’amore è un fenomeno complesso e multiforme, che ci traversa e ci esalta. Ma troppo spesso lascia senza strumenti per comprenderlo. È questo il tema del nuovo saggio della biologa Antonella Viola, «Parlami d’amore. Un viaggio scientifico nel desiderio, nella passione, nei legami». Per lei, l'amore è un mix di neurotrasmettitori come la dopamina, l'endorfina, il cortisolo, la serotonina e la noradrenalina.
Quando ci innamoriamo, il nostro cervello si attiva come se fosse sotto l’effetto di una potente tempesta molecolare. La dopamina regala euforia, spinge a desiderare l'altro, a cercarne la presenza come fosse una ricompensa. Ma questo cocktail neurochimico ha anche un effetto evolutivo.
La passione, invece, è il desiderio che trova compimento, il piacere che si fa esperienza concreta. Raccontare passione e desiderio con il linguaggio della scienza non significa ridurli a reazioni chimiche, ma comprenderli. E dare strumenti per conoscerci meglio, non essere dominati dalle emozioni, ma attraversarle con consapevolezza.
Il piacere, secondo Antonella Viola, è la nostra bussola segreta. È ciò che guida dalle prime fasi della vita: orienta il comportamento, segnala ciò che nutre, protegge, connette agli altri. Ma per secoli la scienza è stata cieca di fronte al piacere femminile, ignorandolo, minimizzandolo o trattandolo come un tabù.
Il libro di Antonella Viola apre un dibattito importante: perché la medicina investe tanto nella sessualità maschile e così poco in quella femminile? La flibanserina, il “viagra delle donne”, è stata la prima molecola approvata negli Stati Uniti per trattare il desiderio sessuale ipoattivo nelle donne in premenopausa.
Un capitolo del libro riguarda l'"orgasmo femminile", che è stato a lungo ignorato, ridotto a un "effetto collaterale" del piacere maschile. Ma la scienza ha dimostrato che è un fenomeno neurofisiologico complesso e ricco di significati biologici.
La scelta della monogamia o della poligamia, secondo Antonella Viola, non è mai universale. Siamo diversi, e la risposta all'amore può variare da persona a persona. La cultura ha costruito regole molto rigide intorno alla sessualità e alla fedeltà, spesso per ragioni legate alla stabilità sociale, alla trasmissione del patrimonio e al controllo dei corpi.
Il libro si chiude con un dialogo con l'AI Chagpt sull'amore. Antonella Viola dice che non si aspettava di emozionarsi, ma l'intelligenza artificiale riusciva a entrare nel cuore del discorso sull'amore con un linguaggio che era sì appreso, ma non per questo meno profondo.
E infine, Antonella Viola parla della sua esperienza personale. È sposata da 26 anni e stanno insieme da 31, quindi direbbe di avere superato la fase dopaminergica. Ma proprio per questo può dire di amare in un modo più profondo, che si nutre della presenza, della cura reciproca, dalla lealtà.
L'amore, secondo Antonella Viola, è un fenomeno complesso e multiforme, che ci traversa e ci esalta. Ma con la scienza possiamo capirne meglio i meccanismi neurobiologici e psicologici, e trovare strumenti per conoscerci meglio e amare in modo più profondo.
Quando ci innamoriamo, il nostro cervello si attiva come se fosse sotto l’effetto di una potente tempesta molecolare. La dopamina regala euforia, spinge a desiderare l'altro, a cercarne la presenza come fosse una ricompensa. Ma questo cocktail neurochimico ha anche un effetto evolutivo.
La passione, invece, è il desiderio che trova compimento, il piacere che si fa esperienza concreta. Raccontare passione e desiderio con il linguaggio della scienza non significa ridurli a reazioni chimiche, ma comprenderli. E dare strumenti per conoscerci meglio, non essere dominati dalle emozioni, ma attraversarle con consapevolezza.
Il piacere, secondo Antonella Viola, è la nostra bussola segreta. È ciò che guida dalle prime fasi della vita: orienta il comportamento, segnala ciò che nutre, protegge, connette agli altri. Ma per secoli la scienza è stata cieca di fronte al piacere femminile, ignorandolo, minimizzandolo o trattandolo come un tabù.
Il libro di Antonella Viola apre un dibattito importante: perché la medicina investe tanto nella sessualità maschile e così poco in quella femminile? La flibanserina, il “viagra delle donne”, è stata la prima molecola approvata negli Stati Uniti per trattare il desiderio sessuale ipoattivo nelle donne in premenopausa.
Un capitolo del libro riguarda l'"orgasmo femminile", che è stato a lungo ignorato, ridotto a un "effetto collaterale" del piacere maschile. Ma la scienza ha dimostrato che è un fenomeno neurofisiologico complesso e ricco di significati biologici.
La scelta della monogamia o della poligamia, secondo Antonella Viola, non è mai universale. Siamo diversi, e la risposta all'amore può variare da persona a persona. La cultura ha costruito regole molto rigide intorno alla sessualità e alla fedeltà, spesso per ragioni legate alla stabilità sociale, alla trasmissione del patrimonio e al controllo dei corpi.
Il libro si chiude con un dialogo con l'AI Chagpt sull'amore. Antonella Viola dice che non si aspettava di emozionarsi, ma l'intelligenza artificiale riusciva a entrare nel cuore del discorso sull'amore con un linguaggio che era sì appreso, ma non per questo meno profondo.
E infine, Antonella Viola parla della sua esperienza personale. È sposata da 26 anni e stanno insieme da 31, quindi direbbe di avere superato la fase dopaminergica. Ma proprio per questo può dire di amare in un modo più profondo, che si nutre della presenza, della cura reciproca, dalla lealtà.
L'amore, secondo Antonella Viola, è un fenomeno complesso e multiforme, che ci traversa e ci esalta. Ma con la scienza possiamo capirne meglio i meccanismi neurobiologici e psicologici, e trovare strumenti per conoscerci meglio e amare in modo più profondo.