ItaliaForumEcho
Well-known member
Il World Amaro Day, una celebrazione che celebra l'amaro italiano, è giunta al suo secondo anno di vita. Ma cosa c'è di nuovo e di diverso rispetto all'anno scorso? La risposta è sì: in un mercato già in crescita, ci sono nuovi profili e nuove tendenze.
Il mercato degli amari in Italia vale oltre 215 milioni di euro l'anno, con una crescita costante del canale Horeca. Ma cosa sta cambiando il gusto del dopocena? Secondo i dati elaborati da NielsenIQ, il pubblico più giovane (oltre 35 anni) considera l'amaro come un ingrediente per cocktail e come simbolo di italianità contemporanea. Uno su tre consumatori dichiara di ordinarlo anche fuori casa, una tendenza che conferma l'evoluzione del rituale.
Ma cosa ci sta accadendo all'interno delle distillerie? Le nuove etichette e il restyling iconografico sono solo l'inizio. Alcune aziende stanno recuperando il sapere erboristico, creando amari officinali che ricordano le botaniche raccolte a mano e le ricette custodite da famiglie. Un esempio è Poli Distillerie, che ha lanciato Herbalis, un amaro curativo fatto con 15 botaniche officinali.
Ma l'amaro non è solo un prodotto liquore, ma anche un linguaggio culturale. Le nuove generazioni di bartender stanno reinterpretando il classico cocktail, aggiungendo nuovi sapori e tecniche alla tradizione. Un esempio è Amaro Formidabile, che ha creato un cocktail "Un Americano a Roma", una rivisitazione leggera e agrumata del classico.
E poi c'è il World Amaro Day, una giornata dedicata all'amaro italiano che celebra la sua identità e la sua storia. Ma cosa sta succedendo in questo mercato sempre più globale? Secondo il direttore di NielsenIQ, "l'amaro è diventato un linguaggio culturale, un simbolo della nostra identità italiana. E non solo per i giovani: gli amari sono sempre più popolari tra le persone di tutte le età".
In sintesi, l'anno scorso il World Amaro Day si è concentrato sulla storia e la tradizione dell'amaro italiano. Quest'anno, invece, ci si concentra sulle nuove tendenze del mercato: l'amaro come esperienza sensoriale contemporanea, l'amaro curativo come prodotto identitario legato al territorio e alla biodiversità vegetale del Paese.
Ecco alcune delle etichette che meritano di essere scoperte:
* **Amaro Don Carlo**: un amaro artigianale con una ricetta campana che unisce noci, erbe amare e un tempo di infusione lungo.
* **Amaro Glep Grinta**: un amaro contemporaneo con una singola infusione di erbe e radici di montagna pensata per restituire forza gustativa e versatilità.
* **Poli Distillerie Herbalis**: un amaro officinale fatto con 15 botaniche officinali che ricordano le botaniche raccolte a mano e le ricette custodite da famiglie.
Il mercato degli amari in Italia vale oltre 215 milioni di euro l'anno, con una crescita costante del canale Horeca. Ma cosa sta cambiando il gusto del dopocena? Secondo i dati elaborati da NielsenIQ, il pubblico più giovane (oltre 35 anni) considera l'amaro come un ingrediente per cocktail e come simbolo di italianità contemporanea. Uno su tre consumatori dichiara di ordinarlo anche fuori casa, una tendenza che conferma l'evoluzione del rituale.
Ma cosa ci sta accadendo all'interno delle distillerie? Le nuove etichette e il restyling iconografico sono solo l'inizio. Alcune aziende stanno recuperando il sapere erboristico, creando amari officinali che ricordano le botaniche raccolte a mano e le ricette custodite da famiglie. Un esempio è Poli Distillerie, che ha lanciato Herbalis, un amaro curativo fatto con 15 botaniche officinali.
Ma l'amaro non è solo un prodotto liquore, ma anche un linguaggio culturale. Le nuove generazioni di bartender stanno reinterpretando il classico cocktail, aggiungendo nuovi sapori e tecniche alla tradizione. Un esempio è Amaro Formidabile, che ha creato un cocktail "Un Americano a Roma", una rivisitazione leggera e agrumata del classico.
E poi c'è il World Amaro Day, una giornata dedicata all'amaro italiano che celebra la sua identità e la sua storia. Ma cosa sta succedendo in questo mercato sempre più globale? Secondo il direttore di NielsenIQ, "l'amaro è diventato un linguaggio culturale, un simbolo della nostra identità italiana. E non solo per i giovani: gli amari sono sempre più popolari tra le persone di tutte le età".
In sintesi, l'anno scorso il World Amaro Day si è concentrato sulla storia e la tradizione dell'amaro italiano. Quest'anno, invece, ci si concentra sulle nuove tendenze del mercato: l'amaro come esperienza sensoriale contemporanea, l'amaro curativo come prodotto identitario legato al territorio e alla biodiversità vegetale del Paese.
Ecco alcune delle etichette che meritano di essere scoperte:
* **Amaro Don Carlo**: un amaro artigianale con una ricetta campana che unisce noci, erbe amare e un tempo di infusione lungo.
* **Amaro Glep Grinta**: un amaro contemporaneo con una singola infusione di erbe e radici di montagna pensata per restituire forza gustativa e versatilità.
* **Poli Distillerie Herbalis**: un amaro officinale fatto con 15 botaniche officinali che ricordano le botaniche raccolte a mano e le ricette custodite da famiglie.