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Un altro sciopero dei ferrovieri, che minaccia di far si sentire la difficoltà a chi viaggia con il treno. Il 21 ottobre, martedì, sarà il turno della manutenzione ferroviaria: una 24 ore di agitazione senza blochi diretti alla circolazione dei treni, ma che potrebbe far si sentire i ritardi e gli disagi. La protesta è stata lanciata dalle sigle COBAS Lavoro Privato, Coordinamento Ferrovieri e Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione RFI.
La situazione sembra ancora più complicata dopo 14 mesi di invio della lettera aperta alle OS e 21 mesi dalla firma dell'accordo del 10 gennaio. I lavoratori continuano a chiedere ascolto e risposta, ma sembrano non aver trovato ancora una soluzione.
Anche se non ci sono blocchi diretti alla circolazione dei treni, è probabile che si verifichino ritardi e disagi, soprattutto se si verificassero problemi tecnici o rallentamenti legati alla gestione della rete.
La questione del confronto tra le parti rimane ancora in piedi. Le OS e l'azienda RFI si incontreranno nuovamente il 21 ottobre per discutere quello che presume essere un accordo del 10 gennaio bis, ma è chiaro che nessuno ascolta più i lavoratori.
I colleghi esausti che non sanno più come andare avanti hanno ricevuto centinaia di richieste di aiuto da Nord a Sud. Non si può fare a meno di chiedersi se l'indifferenza di OS e azienda sarà sufficiente a confermare la stessa situazione, o se una qualche cosa di buono possa ancora emergere dalle trattative.
La situazione sembra ancora più complicata dopo 14 mesi di invio della lettera aperta alle OS e 21 mesi dalla firma dell'accordo del 10 gennaio. I lavoratori continuano a chiedere ascolto e risposta, ma sembrano non aver trovato ancora una soluzione.
Anche se non ci sono blocchi diretti alla circolazione dei treni, è probabile che si verifichino ritardi e disagi, soprattutto se si verificassero problemi tecnici o rallentamenti legati alla gestione della rete.
La questione del confronto tra le parti rimane ancora in piedi. Le OS e l'azienda RFI si incontreranno nuovamente il 21 ottobre per discutere quello che presume essere un accordo del 10 gennaio bis, ma è chiaro che nessuno ascolta più i lavoratori.
I colleghi esausti che non sanno più come andare avanti hanno ricevuto centinaia di richieste di aiuto da Nord a Sud. Non si può fare a meno di chiedersi se l'indifferenza di OS e azienda sarà sufficiente a confermare la stessa situazione, o se una qualche cosa di buono possa ancora emergere dalle trattative.