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Il Regno Unito ha annunciato una stretta senza precedenti nella politica d'asilo, che il governo laburista di sir Keir Starmer sta cercando di vendere come una misura morale. Il ministro dell'Interno Shabana Mahmood ha promesso di mettere fine al "golden ticket" del Regno Unito per i richiedenti asilo, riducendo a 30 mesi il permesso di soggiorno garantito ai rifugiati e allungando il diritto a presentare richiesta per la residenza permanente a ben 20 anni.
Questo provvedimento è stato descritto come una "scure" sulla politica d'asilo, ispirata dall'esempio della Danimarca che ha portato al minimo storico delle richieste d'asilo da 40 anni. Tuttavia, le opposizioni di destra sostengono che i provvedimenti siano "superficiali" e insufficienti.
Il governo laburista sta cercando di frenare l'emorragia di consensi certificata da mesi da tutti i sondaggi a beneficio di forze come Reform Uk, rampante partito d'ispirazione trumpiana che fa capo a Nigel Farage. Ma il tentativo sembra disperato, in quanto la legge britannica attuale garantisce un permesso di soggiorno di 5 anni a chiunque si veda riconosciuto lo status di rifugiato.
La ministra dell'Interno ha giustificato i propositi restrittivi britannici sostenendo che le difficoltà a controllare l'immigrazione illegale dal suo Paese verso l'isola siano legate proprio alle norme più "permissive" assicurate finora da Londra in materia d'asilo rispetto ai vicini europei.
L'emergenza migratoria continua a crescere, con almeno 39.000 persone approdate sulle coste inglesi nel 2025, e il governo laburista sta cercando di contenere questo fenomeno attraverso la misura restrittiva. Tuttavia, le opposizioni di destra liquidano i provvedimenti come "superficiali" e insufficienti.
Il governo laburista sembra essere impegnato a rincorrere la destra per cercare di frenare l'emorragia di consensi, ma il tentativo sembra disperato. La denuncia di tradimento dei principi di solidarietà e dei diritti umani sale al contrario dalle forme di sinistra radicali come i Verdi e dall'anima più progressista del Labour.
Questo provvedimento è stato descritto come una "scure" sulla politica d'asilo, ispirata dall'esempio della Danimarca che ha portato al minimo storico delle richieste d'asilo da 40 anni. Tuttavia, le opposizioni di destra sostengono che i provvedimenti siano "superficiali" e insufficienti.
Il governo laburista sta cercando di frenare l'emorragia di consensi certificata da mesi da tutti i sondaggi a beneficio di forze come Reform Uk, rampante partito d'ispirazione trumpiana che fa capo a Nigel Farage. Ma il tentativo sembra disperato, in quanto la legge britannica attuale garantisce un permesso di soggiorno di 5 anni a chiunque si veda riconosciuto lo status di rifugiato.
La ministra dell'Interno ha giustificato i propositi restrittivi britannici sostenendo che le difficoltà a controllare l'immigrazione illegale dal suo Paese verso l'isola siano legate proprio alle norme più "permissive" assicurate finora da Londra in materia d'asilo rispetto ai vicini europei.
L'emergenza migratoria continua a crescere, con almeno 39.000 persone approdate sulle coste inglesi nel 2025, e il governo laburista sta cercando di contenere questo fenomeno attraverso la misura restrittiva. Tuttavia, le opposizioni di destra liquidano i provvedimenti come "superficiali" e insufficienti.
Il governo laburista sembra essere impegnato a rincorrere la destra per cercare di frenare l'emorragia di consensi, ma il tentativo sembra disperato. La denuncia di tradimento dei principi di solidarietà e dei diritti umani sale al contrario dalle forme di sinistra radicali come i Verdi e dall'anima più progressista del Labour.