"Salvini da Vespa non molla: 'Pace fiscale definitiva'" è un titolo che risuona forte in questo momento di crisi economica e politica. Il vicepremier Matteo Salvini, in un'intervista a Bruno Vespa su "Cinque Minuti", ha riproposto la sua linea politica: fermare la guerra in Ucraina e rilanciare l'economia italiana.
Salvini ha ricordato che "quando c'è un operaio sotto le macerie, quando ci sono dei feriti, dobbiamo stare vicino ai soccorritori e portare silenzio e rispetto". E poi, sull'obiettivo di mettere fine alla guerra in Ucraina: "mettere fine alla guerra è una priorità, sicuramente non possiamo andare avanti a mandare soldi e armi in Ucraina per altri 50 anni".
Ma la vera questione che sta al centro della discussione è la pace fiscale definitiva. Salvini ha spiegato che "siamo contenti di lavorare alla rottamazione" e che "sarà una pace fiscale definitiva per tutti i carichi pendenti fino al dicembre 2023". Questo significa che 16 milioni di italiani potranno restituire allo Stato quello che devono senza pagare sanzioni, un'ottima notizia per le famiglie e le imprese.
Tuttavia, la critica continua a sorgere sulla Manovra. Salvini ha osservato che "le banche chiuderanno quest'anno con più di 50 miliardi di guadagni" grazie agli italiani che pagano commissioni sul bancomat e interessi quando chiedono un prestito. E ha sottolineato l'importanza di "una piccola parte di questo enorme guadagno" per aiutare famiglie e imprese in difficoltà.
In sintesi, Salvini da Vespa non molla: la pace fiscale definitiva è un obiettivo raggiungibile, ma c'è ancora molto lavoro da fare per fermare la guerra in Ucraina e rilanciare l'economia italiana.
Salvini ha ricordato che "quando c'è un operaio sotto le macerie, quando ci sono dei feriti, dobbiamo stare vicino ai soccorritori e portare silenzio e rispetto". E poi, sull'obiettivo di mettere fine alla guerra in Ucraina: "mettere fine alla guerra è una priorità, sicuramente non possiamo andare avanti a mandare soldi e armi in Ucraina per altri 50 anni".
Ma la vera questione che sta al centro della discussione è la pace fiscale definitiva. Salvini ha spiegato che "siamo contenti di lavorare alla rottamazione" e che "sarà una pace fiscale definitiva per tutti i carichi pendenti fino al dicembre 2023". Questo significa che 16 milioni di italiani potranno restituire allo Stato quello che devono senza pagare sanzioni, un'ottima notizia per le famiglie e le imprese.
Tuttavia, la critica continua a sorgere sulla Manovra. Salvini ha osservato che "le banche chiuderanno quest'anno con più di 50 miliardi di guadagni" grazie agli italiani che pagano commissioni sul bancomat e interessi quando chiedono un prestito. E ha sottolineato l'importanza di "una piccola parte di questo enorme guadagno" per aiutare famiglie e imprese in difficoltà.
In sintesi, Salvini da Vespa non molla: la pace fiscale definitiva è un obiettivo raggiungibile, ma c'è ancora molto lavoro da fare per fermare la guerra in Ucraina e rilanciare l'economia italiana.