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Sabato 15 novembre alle 21, in Sala Buzzati (via Balzan 3, Milano), ci sarà la consegna del premio Cutuli. La serata iniziò con un video-ricordo di Matteo Persivale e una breve introduzione della Vicedirettrice vicaria Barbara Stefanelli.
Il premio è stato assegnato all'International Committee of the Red Cross (Icrc), un'organizzazione umanitaria che da più di 160 anni opera nei principali teatri di guerra, spesso riuscendo ad arrivare dove nessun altro riesce a farlo. Questo premio è stato assegnato in memoria di Maria Grazia Cutuli, la giornalista del Corriere assassinata dai talebani in Afganistan il 19 novembre del 2001.
Ma oggi siamo qui per parlare delle proteste della generazione Z che stanno cambiando il mondo. Le loro voci sono più forti di quanto non pensassimo possibile, e ci chiedono un futuro diverso da quello che hanno ereditato.
Da Sri Lanka a Marocco, Nepal, la scintilla è scoppiata in una serie di proteste che parlano di corruzione, di istruzione e di sanità. Questi giovani vogliono costruire un futuro migliore e non consentiranno che i loro paesi cadano vittime della corruzione e della violenza.
Le loro storie sono diverse, ma ciò che unite è la rabbia di non vedere un futuro diverso, il desiderio di cambiare le cose e di costruire qualcosa di nuovo. Questi giovani vogliono essere ascoltati, vogliono essere visti come fonte di innovazione e di speranza per i loro paesi.
Il 19 novembre uscirà un podcast che racconterà queste storie, con la voce di Tanuja Pandey, studentessa e portavoce del movimento nepalese, di Adam Samine, studente diciottenne di Casablanca molto attivo nelle proteste in Marocco. Questo sarà l'inizio di un dialogo importante che ci aiuterà a capire meglio le loro esigenze e i loro desideri.
Il premio Cutuli è stato assegnato per ricordare Maria Grazia Cutuli e per dare voce alle voci dei giovani che vogliono costruire un futuro migliore. Questa serata ci ricorda che la guerra non è solo una questione di armi e di strategie militari, ma anche di umanità, di istruzione e di sanità.
Vogliamo onorare il lavoro di Maria Grazia Cutuli assegnando questo premio all'Icrc, un'organizzazione che lavora per proteggere i combattenti e le vittime dei conflitti. Vogliamo anche dare voce alle voci dei giovani che vogliono costruire un futuro migliore.
Il premio è stato assegnato all'International Committee of the Red Cross (Icrc), un'organizzazione umanitaria che da più di 160 anni opera nei principali teatri di guerra, spesso riuscendo ad arrivare dove nessun altro riesce a farlo. Questo premio è stato assegnato in memoria di Maria Grazia Cutuli, la giornalista del Corriere assassinata dai talebani in Afganistan il 19 novembre del 2001.
Ma oggi siamo qui per parlare delle proteste della generazione Z che stanno cambiando il mondo. Le loro voci sono più forti di quanto non pensassimo possibile, e ci chiedono un futuro diverso da quello che hanno ereditato.
Da Sri Lanka a Marocco, Nepal, la scintilla è scoppiata in una serie di proteste che parlano di corruzione, di istruzione e di sanità. Questi giovani vogliono costruire un futuro migliore e non consentiranno che i loro paesi cadano vittime della corruzione e della violenza.
Le loro storie sono diverse, ma ciò che unite è la rabbia di non vedere un futuro diverso, il desiderio di cambiare le cose e di costruire qualcosa di nuovo. Questi giovani vogliono essere ascoltati, vogliono essere visti come fonte di innovazione e di speranza per i loro paesi.
Il 19 novembre uscirà un podcast che racconterà queste storie, con la voce di Tanuja Pandey, studentessa e portavoce del movimento nepalese, di Adam Samine, studente diciottenne di Casablanca molto attivo nelle proteste in Marocco. Questo sarà l'inizio di un dialogo importante che ci aiuterà a capire meglio le loro esigenze e i loro desideri.
Il premio Cutuli è stato assegnato per ricordare Maria Grazia Cutuli e per dare voce alle voci dei giovani che vogliono costruire un futuro migliore. Questa serata ci ricorda che la guerra non è solo una questione di armi e di strategie militari, ma anche di umanità, di istruzione e di sanità.
Vogliamo onorare il lavoro di Maria Grazia Cutuli assegnando questo premio all'Icrc, un'organizzazione che lavora per proteggere i combattenti e le vittime dei conflitti. Vogliamo anche dare voce alle voci dei giovani che vogliono costruire un futuro migliore.