VoceDiBari
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Il latte nel ragù alla bolognese, un classico della cucina italiana? La risposta, secondo lo storico della gastronomia Luca Cesari, è semplicemente: "sì", ma con una precisazione importante. Il ragù, come qualsiasi altra ricetta, non è uno spartito musicale, qualcosa di scritto e immutato nei secoli.
Il latte nel ragù, dunque, è una delle possibili varianti, una svolta che si può aprire nel corso della preparazione. Ma perché usare il latte? La risposta è semplice: per rendere il condimento più delicato. Secondo Artusi, autore del manuale "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", il ragù alla bolognese può essere preparato con una panna, che viene aggiunta per farla "rimanere morbida". La cosa importante è che il latte si usa solo se si vuole rendere più cremoso lo stufato, e poi si aggiunge solo a metà cottura.
Il ragù alla bolognese, dunque, è uno stufato. E come tale, deve essere preparato con una pochissima acqua, per evitare che la carne si schiacci e il condimento diventi troppo denso. La cottura deve essere lenta e controllata, così che tutti i tessuti connettivi possano sciogliersi e contribuire a dare la giusta consistenza alla salsa.
Quando, allora, si può parlare legittimamente di ragù? Quando il procedimento è corretto. Quindi, non è la presenza o l'assenza del latte che determina se si parla di ragù, ma la preparazione della carne e lo stufato nel suo complesso.
In sintesi, il latte nel ragù alla bolognese è una delle possibili varianti. Si usa per rendere il condimento più delicato, ma solo se si vuole farlo. E sempre a metà cottura, non al principio e non alla fine. Quindi, non dimentichiamolo.
Il latte nel ragù, dunque, è una delle possibili varianti, una svolta che si può aprire nel corso della preparazione. Ma perché usare il latte? La risposta è semplice: per rendere il condimento più delicato. Secondo Artusi, autore del manuale "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene", il ragù alla bolognese può essere preparato con una panna, che viene aggiunta per farla "rimanere morbida". La cosa importante è che il latte si usa solo se si vuole rendere più cremoso lo stufato, e poi si aggiunge solo a metà cottura.
Il ragù alla bolognese, dunque, è uno stufato. E come tale, deve essere preparato con una pochissima acqua, per evitare che la carne si schiacci e il condimento diventi troppo denso. La cottura deve essere lenta e controllata, così che tutti i tessuti connettivi possano sciogliersi e contribuire a dare la giusta consistenza alla salsa.
Quando, allora, si può parlare legittimamente di ragù? Quando il procedimento è corretto. Quindi, non è la presenza o l'assenza del latte che determina se si parla di ragù, ma la preparazione della carne e lo stufato nel suo complesso.
In sintesi, il latte nel ragù alla bolognese è una delle possibili varianti. Si usa per rendere il condimento più delicato, ma solo se si vuole farlo. E sempre a metà cottura, non al principio e non alla fine. Quindi, non dimentichiamolo.