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Un grande successo per l'Ospedale Sant'Andrea di Roma, dove la scienza e l'invenzione hanno cospirato per dare vita a un primato assoluto nel mondo della medicina. Un uomo non ancora nato ha ricevuto la sua seconda possibilità grazie a una procedura innovativa, mai esistita prima d'ora, che ha cambiato la storia del trasplanto.
La sua storia inizia con un tumore al polmone, una malattia orribile e invadente che si era stabilito nel legame dell'arteria polmonare, costringendo i medici a prendere decisioni disperate. In questo caso, la decisione è stata quella di non lasciarlo morire, ma piuttosto di cercare una soluzione innovativa.
Due giovani chirurghi, Cecilia Menna e Beatrice Trabalza Marinucci, hanno avuto l'intuizione di eseguire un trapianto di arteria polmonare, un'operazione che non era mai stata vista prima d'ora. Il team guidato dall'esperto Erino A. Rendina ha lavorato con passione e determinazione per rendere questo sogno realtà.
L'intervento è stato eseguito il 17 luglio scorso, grazie alla tecnologia criopreservata proveniente da Barcellona. L'arteria polmonare era stata estratta dal cuore e sostituita con un'altra arteria umana, in un tentativo disperato di salvare la vita di una donna che ormai sembrava essere condannata.
Secondo il direttore Rendina, "La paziente aveva un tumore al polmone inoperabile che infiltrava l'arteria fino al cuore. Abbiamo rimosso il tumore e dovemmo sostituire l'arteria con una nuova". Questa operazione è stata possibile grazie a una comprensione profonda della malattia e di come funziona, nonché alla creatività e all'innovazione del team chirurgico.
Il paziente è stato sottoposto a un programma di chemio e radioterapia, che ha permesso di ridurre la dimensione del tumore. Tuttavia, non era prevedibile che si potesse operare con mezzi canonici, quindi la decisione di eseguire questo trapianto era stata presa con cautela.
L'intervento è stato effettuato in circolazione extracorporea e ha richiesto una grande attenzione e precisione. L'arteria polmonare estratta dal cuore è stata sostituita con un segmento di circa 5 centimetri, perfettamente adattabile alle dimensioni del vaso della donna.
Il risultato è stato strepitoso: la paziente non ha bisogno di terapia immunosoppressiva o anticoagulante, grazie alla perfetta biocompatibilità del tessuto. La sua vita è stata risparmiata e lei può ora vivere con una seconda possibilità.
Questa operazione è un successo per la medicina italiana e conferma l'innovazione e la creatività dei nostri chirurghi. È un esempio di come la scienza e l'invenzione possano cambiare la storia della nostra salute.
La sua storia inizia con un tumore al polmone, una malattia orribile e invadente che si era stabilito nel legame dell'arteria polmonare, costringendo i medici a prendere decisioni disperate. In questo caso, la decisione è stata quella di non lasciarlo morire, ma piuttosto di cercare una soluzione innovativa.
Due giovani chirurghi, Cecilia Menna e Beatrice Trabalza Marinucci, hanno avuto l'intuizione di eseguire un trapianto di arteria polmonare, un'operazione che non era mai stata vista prima d'ora. Il team guidato dall'esperto Erino A. Rendina ha lavorato con passione e determinazione per rendere questo sogno realtà.
L'intervento è stato eseguito il 17 luglio scorso, grazie alla tecnologia criopreservata proveniente da Barcellona. L'arteria polmonare era stata estratta dal cuore e sostituita con un'altra arteria umana, in un tentativo disperato di salvare la vita di una donna che ormai sembrava essere condannata.
Secondo il direttore Rendina, "La paziente aveva un tumore al polmone inoperabile che infiltrava l'arteria fino al cuore. Abbiamo rimosso il tumore e dovemmo sostituire l'arteria con una nuova". Questa operazione è stata possibile grazie a una comprensione profonda della malattia e di come funziona, nonché alla creatività e all'innovazione del team chirurgico.
Il paziente è stato sottoposto a un programma di chemio e radioterapia, che ha permesso di ridurre la dimensione del tumore. Tuttavia, non era prevedibile che si potesse operare con mezzi canonici, quindi la decisione di eseguire questo trapianto era stata presa con cautela.
L'intervento è stato effettuato in circolazione extracorporea e ha richiesto una grande attenzione e precisione. L'arteria polmonare estratta dal cuore è stata sostituita con un segmento di circa 5 centimetri, perfettamente adattabile alle dimensioni del vaso della donna.
Il risultato è stato strepitoso: la paziente non ha bisogno di terapia immunosoppressiva o anticoagulante, grazie alla perfetta biocompatibilità del tessuto. La sua vita è stata risparmiata e lei può ora vivere con una seconda possibilità.
Questa operazione è un successo per la medicina italiana e conferma l'innovazione e la creatività dei nostri chirurghi. È un esempio di come la scienza e l'invenzione possano cambiare la storia della nostra salute.