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"La città intera si è messa in fila davanti al feretro di Ornella Vanoni, un simbolo di amore e di rispetto per la donna che ha lasciato un'impronta indelebile nella cultura italiana. La bara spoglia, di legno chiaro, era una scelta semplice ma efficace per accogliere il corpo di una donna che aveva vissuto una vita piena e ricca di significati.
A Milano, dove la Vanoni aveva lasciato un segno indelebile nella sua casa milanese, la gente si era riunita per dare l'ultimo saluto. La folla era densa, ma il silenzio era quasi religioso, come se si stessero ascoltando le note del suo "Domani è un altro giorno, si vedrà" con i sensi più sensibili.
Gli amici e i familiari della Vanoni erano stati molti a rendere omaggio alla sua memoria. Antonella, una milanese che aveva conosciuto la Vanoni durante il suo lavoro, aveva portato una rosa gialla per omaggiarla. Il sindaco Beppe Sala aveva parlato di Ornella come di una donna che non si era mai arresa e che aveva lasciato un'impronta indelebile nella città.
La Vanoni era una donna che aveva vissuto la sua vita con passione e libertà, e che aveva insegnato alla giovane generazione di Milano l'importanza di ascoltare le proprie voci. "Lei, scherzando, sosteneva che non voleva che le venisse intestata una via o altro da morta", aveva detto il sindaco. "Ma che le sarebbe piaciuto avere anche solo una aiuola che portasse il suo nome mentre però era ancora in vita."
La sua morte era stata un colpo per tutta la città, ma anche un'occasione per ricordare la sua eredità e a continuare ad ascoltare le sue parole di saggezza. Come diceva Massimiliano Finazzer Flory, "ci raccontò che lei era partita da qui e qui sarebbe tornata". Speriamo che un giorno la città possa creare qualcosa in suo onore, un omaggio che continui ad ascoltare le sue parole di saggezza.
A Milano, dove la Vanoni aveva lasciato un segno indelebile nella sua casa milanese, la gente si era riunita per dare l'ultimo saluto. La folla era densa, ma il silenzio era quasi religioso, come se si stessero ascoltando le note del suo "Domani è un altro giorno, si vedrà" con i sensi più sensibili.
Gli amici e i familiari della Vanoni erano stati molti a rendere omaggio alla sua memoria. Antonella, una milanese che aveva conosciuto la Vanoni durante il suo lavoro, aveva portato una rosa gialla per omaggiarla. Il sindaco Beppe Sala aveva parlato di Ornella come di una donna che non si era mai arresa e che aveva lasciato un'impronta indelebile nella città.
La Vanoni era una donna che aveva vissuto la sua vita con passione e libertà, e che aveva insegnato alla giovane generazione di Milano l'importanza di ascoltare le proprie voci. "Lei, scherzando, sosteneva che non voleva che le venisse intestata una via o altro da morta", aveva detto il sindaco. "Ma che le sarebbe piaciuto avere anche solo una aiuola che portasse il suo nome mentre però era ancora in vita."
La sua morte era stata un colpo per tutta la città, ma anche un'occasione per ricordare la sua eredità e a continuare ad ascoltare le sue parole di saggezza. Come diceva Massimiliano Finazzer Flory, "ci raccontò che lei era partita da qui e qui sarebbe tornata". Speriamo che un giorno la città possa creare qualcosa in suo onore, un omaggio che continui ad ascoltare le sue parole di saggezza.