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Mazza, pm di Pavia, indagato a Brescia per corruzione e peculato. Una ricerca informatica che copre nove anni e riguarda casi non trattati dal pubblico ministero Pietro Paolo Mazza, l'ex pm di Pavia ora in forza alla procura di Milano.
Tra le parole chiave ricercate nei dispositivi informatici del pm Mazza emerge il nome di Alberto Marchesi, compagno di cella del nipote di Flavius Savu, e quello di Angelo Ciocca, ex eurodeputato della Lega. Inoltre, la ricerca riguarda nomi come Campione d'Italia e Saint Vincent, città accomunate dalla presenza di un casinò.
La difesa rappresentata dagli avvocati Massimo Dinoia e Fabrizio Testa sostiene che la ricerca informatica è troppo generica e con una temporaneità inappropriata. Il decreto di sequestro di cellulari, pc e hard disk richiesto dalla procura non ha alcun fondamento, secondo loro.
I legali chiedono l'annullamento della decisione del Tribunale del Riesame di Brescia, attesa entro giovedì. La vicenda riguarda Mazza che, secondo l'accusa, avrebbe beneficiato di alcune utilità a fronte del compimento di atti contrari ai doveri d'ufficio.
Il pm Mazza è stato indagato per corruzione e peculato nell'inchiesta sul presunto 'sistema Pavia'. La nuova inchiesta 'Clean' emerge che tra le parole chiave ricercate nei dispositivi informatici del pm Mazza, al centro di un sequestro che ha riguardato anche l'ex magistrato Mario Venditti (indagato anche per il caso Garlasco), compaiono nomi che mettono in discussione la sua innocenza.
Tra le parole chiave ricercate nei dispositivi informatici del pm Mazza emerge il nome di Alberto Marchesi, compagno di cella del nipote di Flavius Savu, e quello di Angelo Ciocca, ex eurodeputato della Lega. Inoltre, la ricerca riguarda nomi come Campione d'Italia e Saint Vincent, città accomunate dalla presenza di un casinò.
La difesa rappresentata dagli avvocati Massimo Dinoia e Fabrizio Testa sostiene che la ricerca informatica è troppo generica e con una temporaneità inappropriata. Il decreto di sequestro di cellulari, pc e hard disk richiesto dalla procura non ha alcun fondamento, secondo loro.
I legali chiedono l'annullamento della decisione del Tribunale del Riesame di Brescia, attesa entro giovedì. La vicenda riguarda Mazza che, secondo l'accusa, avrebbe beneficiato di alcune utilità a fronte del compimento di atti contrari ai doveri d'ufficio.
Il pm Mazza è stato indagato per corruzione e peculato nell'inchiesta sul presunto 'sistema Pavia'. La nuova inchiesta 'Clean' emerge che tra le parole chiave ricercate nei dispositivi informatici del pm Mazza, al centro di un sequestro che ha riguardato anche l'ex magistrato Mario Venditti (indagato anche per il caso Garlasco), compaiono nomi che mettono in discussione la sua innocenza.