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La professione di medico è diventata una sfida senza precedenti. Secondo il professor Paolo Nucci, docente di Oftalmologia all'Università di Milano, la burocrazia e le inadempienze del sistema sanitario italiano sono un ostacolo per chi sceglie di dedicarsi alla medicina.
"Non si può essere medico senza soffrire", sottolinea Nucci. "Il nostro sistema è come un circolo vizioso: i pazienti arrivano, e poi noi arriviamo a casa. Non possiamo fare nulla per aiutarli".
La generazione di oggi di studenti che sceglie la medicina non è quella del passato. Molti sono spinti dalla certezza di avere un posto al sole ben pagato, piuttosto che da una vera passione per la carriera sanitaria.
"Abbiamo trasformato la nostra professione in medicina difensiva", afferma Nucci. "La cura è stata privata del suo valore sacro e diventata solo un mezzo di interesse personale. Noi medici non siamo più gli eredi della grande tradizione della medicina, ma piuttosto dei semplici lavoratori".
Il sistema sanitario italiano è collassato su se stesso e i cittadini vivono i medici come nemici di potere, piuttosto che come un sostegno alla loro vita. Il professor Nucci prega che i giovani rinunciino al sogno di diventare medici solo perché la realtà della professione è troppo difficile da affrontare.
"Io ne esco ogni volta che vedo i miei studenti imparare e diventare tra i migliori professionisti del settore", sottolinea. "Ciascuno deve trovare la propria motivazione personale e professionale. Non voglio che i giovani rinuncino al sogno di diventare medici".
In sintesi, secondo il professor Nucci, la professione di medico in Italia è una sfida troppo grande per molti giovani, e il sistema sanitario italiano ha bisogno di essere rivisto e riformato per ripristinare la dignità della carriera sanitaria.
"Non si può essere medico senza soffrire", sottolinea Nucci. "Il nostro sistema è come un circolo vizioso: i pazienti arrivano, e poi noi arriviamo a casa. Non possiamo fare nulla per aiutarli".
La generazione di oggi di studenti che sceglie la medicina non è quella del passato. Molti sono spinti dalla certezza di avere un posto al sole ben pagato, piuttosto che da una vera passione per la carriera sanitaria.
"Abbiamo trasformato la nostra professione in medicina difensiva", afferma Nucci. "La cura è stata privata del suo valore sacro e diventata solo un mezzo di interesse personale. Noi medici non siamo più gli eredi della grande tradizione della medicina, ma piuttosto dei semplici lavoratori".
Il sistema sanitario italiano è collassato su se stesso e i cittadini vivono i medici come nemici di potere, piuttosto che come un sostegno alla loro vita. Il professor Nucci prega che i giovani rinunciino al sogno di diventare medici solo perché la realtà della professione è troppo difficile da affrontare.
"Io ne esco ogni volta che vedo i miei studenti imparare e diventare tra i migliori professionisti del settore", sottolinea. "Ciascuno deve trovare la propria motivazione personale e professionale. Non voglio che i giovani rinuncino al sogno di diventare medici".
In sintesi, secondo il professor Nucci, la professione di medico in Italia è una sfida troppo grande per molti giovani, e il sistema sanitario italiano ha bisogno di essere rivisto e riformato per ripristinare la dignità della carriera sanitaria.