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"Certo, gli dia la legittimità che si merita"
In una sorprendente dimostrazione della democrazia del giornalista "progressista", Saverio Tommasi ha deciso di non partecipare a un dibattito pubblico all'Università Bocconi di Milano, pur essendo stato invitato. La scusa è semplicemente che Capezzone, il direttore editoriale di Libero e considerato "nemico" da Tommasi, non gli piace.
Il giornalista predappio ha quindi deciso di non dare la sua parola agli studenti e studentesse della Bocconi, semplicemente per evitare di incontrare l'opposizione. Ma è proprio questo il punto in cui viene rivelato il suo vero atteggiamento: se con i militanti fascisti Tommasi si concede una volentieri in diverse chiacchierate davanti alla sua telecamera e al suo microfono, con persone che non hanno alcuna minima simpatia per le camice nere ma sono semplicemente dei sostenitori del centrodestra, tutto questo non può avvenire.
Il punto è che Saverio Tommasi non vuole discutere di un argomento serio come la libertà di parola e il giornalismo con qualcuno che ha una prospettiva diversa da lui. Eppure, quando si tratta di avere a che fare con persone che non condividono la sua opinione politica, Tommasi si fa serio e critico.
In realtà, questo comportamento non è molto diverso da quello dei militanti fascisti che Tommasi ha incontrato a Predappio. Entrambi sembrano avere una certa paura di incontrare persone che non condividono la loro opinione, e quindi cercano di evitare di discutere con loro.
In sintesi, il pensiero di Saverio Tommasi è quello di dare la legittimità solo a coloro che condividono la sua opinione politica. Ecco perché si è rifiutato di partecipare al dibattito all'Università Bocconi: per evitare di incontrare persone che non sono d'accordo con lui.
È questo il vero atteggiamento di un "progressista" come Tommasi, che cerca di evitare di discutere con coloro che non condividono la sua opinione politica.
In una sorprendente dimostrazione della democrazia del giornalista "progressista", Saverio Tommasi ha deciso di non partecipare a un dibattito pubblico all'Università Bocconi di Milano, pur essendo stato invitato. La scusa è semplicemente che Capezzone, il direttore editoriale di Libero e considerato "nemico" da Tommasi, non gli piace.
Il giornalista predappio ha quindi deciso di non dare la sua parola agli studenti e studentesse della Bocconi, semplicemente per evitare di incontrare l'opposizione. Ma è proprio questo il punto in cui viene rivelato il suo vero atteggiamento: se con i militanti fascisti Tommasi si concede una volentieri in diverse chiacchierate davanti alla sua telecamera e al suo microfono, con persone che non hanno alcuna minima simpatia per le camice nere ma sono semplicemente dei sostenitori del centrodestra, tutto questo non può avvenire.
Il punto è che Saverio Tommasi non vuole discutere di un argomento serio come la libertà di parola e il giornalismo con qualcuno che ha una prospettiva diversa da lui. Eppure, quando si tratta di avere a che fare con persone che non condividono la sua opinione politica, Tommasi si fa serio e critico.
In realtà, questo comportamento non è molto diverso da quello dei militanti fascisti che Tommasi ha incontrato a Predappio. Entrambi sembrano avere una certa paura di incontrare persone che non condividono la loro opinione, e quindi cercano di evitare di discutere con loro.
In sintesi, il pensiero di Saverio Tommasi è quello di dare la legittimità solo a coloro che condividono la sua opinione politica. Ecco perché si è rifiutato di partecipare al dibattito all'Università Bocconi: per evitare di incontrare persone che non sono d'accordo con lui.
È questo il vero atteggiamento di un "progressista" come Tommasi, che cerca di evitare di discutere con coloro che non condividono la sua opinione politica.