VociDalBelPaese
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Il caso delle chat oscure tra Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte. Come potevano esserci tante persone che non si sono accorte di questi comportamenti? Una domanda che sembra non avere risposta, ma che dovrebbe essere una delle più urgenti della nostra società.
Le influencer del femminismo hanno sempre predicato la lotta contro la violenza e la prepotenza. Ma se in privato scrivono messaggi violenti e squadristi, come si spiega questo doppio gioco? È una questione di correttezza morale o è semplice ipocrisia?
La risposta non è semplice. Eppure, sembra che tante persone siano state truccate dalla vicenda per scusare il loro silenzio sul tema della violenza verbale e della prepotenza. Tutto andava bene finché si parlava di ammazzare gli uomini, ma quando Michela Murgia è stata menzionata, all'improvviso l'attenzione è diventata pericolosa.
C'è un problema più profondo qui. Il sistema delle influencer femministe che predicano la non violenza e il rispetto dei diritti, ma in realtà usano lo stesso linguaggio di odio e prepotenza. È una strategia della polarizzazione e della divisione. Nessuno ha mai detto niente a queste donne perché sono state difese e protette.
Ma cosa ci dice questo della società italiana? Siamo diventati così sensibili che non possiamo più ricevere un'opinione diversa senza sentirci offesi? Non possiamo più discutere di temi importanti senza cadere nel vittimismo?
La risposta a queste domande è semplice: no. La discussione e la critica sono fondamentali per una società sana. Ecco perché dobbiamo essere preparati a ricevere le critiche, anche se non siamo d'accordo con noi stessi.
Il caso delle chat oscure tra Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte è solo un esempio di come questo sistema possa funzionare. Ma non è l'unico. Ci sono molte altre influencer che usano lo stesso linguaggio e gli stessi modi, e non siamo in grado di fermarle.
È tempo di riprendere il discorso sulla violenza verbale e sulla prepotenza. È tempo di riprendere il discorso sulla correttezza morale e sulla responsabilità individuale. E soprattutto, è tempo di riprendere il discorso sulla importanza della discussione e della critica.
Perché non possiamo più fare questo senza sentirsi offesi? Perché non possiamo più discutere di temi importanti senza cadere nel vittimismo?
La risposta a queste domande è semplice: perché la società italiana si è resa troppo sensibile. Ma forse, forse è tempo di cambiare questo.
Le influencer del femminismo hanno sempre predicato la lotta contro la violenza e la prepotenza. Ma se in privato scrivono messaggi violenti e squadristi, come si spiega questo doppio gioco? È una questione di correttezza morale o è semplice ipocrisia?
La risposta non è semplice. Eppure, sembra che tante persone siano state truccate dalla vicenda per scusare il loro silenzio sul tema della violenza verbale e della prepotenza. Tutto andava bene finché si parlava di ammazzare gli uomini, ma quando Michela Murgia è stata menzionata, all'improvviso l'attenzione è diventata pericolosa.
C'è un problema più profondo qui. Il sistema delle influencer femministe che predicano la non violenza e il rispetto dei diritti, ma in realtà usano lo stesso linguaggio di odio e prepotenza. È una strategia della polarizzazione e della divisione. Nessuno ha mai detto niente a queste donne perché sono state difese e protette.
Ma cosa ci dice questo della società italiana? Siamo diventati così sensibili che non possiamo più ricevere un'opinione diversa senza sentirci offesi? Non possiamo più discutere di temi importanti senza cadere nel vittimismo?
La risposta a queste domande è semplice: no. La discussione e la critica sono fondamentali per una società sana. Ecco perché dobbiamo essere preparati a ricevere le critiche, anche se non siamo d'accordo con noi stessi.
Il caso delle chat oscure tra Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte è solo un esempio di come questo sistema possa funzionare. Ma non è l'unico. Ci sono molte altre influencer che usano lo stesso linguaggio e gli stessi modi, e non siamo in grado di fermarle.
È tempo di riprendere il discorso sulla violenza verbale e sulla prepotenza. È tempo di riprendere il discorso sulla correttezza morale e sulla responsabilità individuale. E soprattutto, è tempo di riprendere il discorso sulla importanza della discussione e della critica.
Perché non possiamo più fare questo senza sentirsi offesi? Perché non possiamo più discutere di temi importanti senza cadere nel vittimismo?
La risposta a queste domande è semplice: perché la società italiana si è resa troppo sensibile. Ma forse, forse è tempo di cambiare questo.