ForumLinkItalia
Well-known member
Mimmo Jodice, un maestro della fotografia del Novecento, che aveva scelto di non abbandonare mai la sua città, è morto a Napoli. La città, che era stata per lui necessità e destino, si sentiva vuota senza il suo grande artista.
Jodice aveva avuto un rapporto profondo con la città, che aveva conosciuto come autodidatta in un quartiere popolare. Qui aveva scoperto la bellezza infranta della classicità, sedotto dalle statue e reperti archeologici. Ecco perché la sua fotografia era sempre stata una espressione della sua ammirazione per la città.
La sua visione di Napoli era una città metafisica, lirica, attonita, spaesata, silente, folgorata in una dilatata stasi, talvolta percorsa da fugaci rivelazioni. La sua fotografia era come un film fatto di sequenze che esigevano calma e attesa.
Come aveva confessato a Mario Martone in un documentario, fotografare Napoli era una questione di stati d'animo. Per osservare il paesaggio urbano, si era sottratto alle emergenze dell'attualità, in modo da rendere i luoghi ignoti a se stessi.
La sua fotografia era un invito a guardare Napoli con gli occhi di chi la ha sempre vista come una città meravigliosa. Una città che esiste ancora, ma è in questo mondo qui e ora, non altrove.
Ecco perché Jodice sarà sempre ricordato come uno dei grandi artisti della fotografia italiana. La sua eredità sarà viva nella sua fotografia, che continuerà a spingere i suoi osservatori a vedere Napoli con gli occhi di chi la ama e la apprezza.
Jodice aveva avuto un rapporto profondo con la città, che aveva conosciuto come autodidatta in un quartiere popolare. Qui aveva scoperto la bellezza infranta della classicità, sedotto dalle statue e reperti archeologici. Ecco perché la sua fotografia era sempre stata una espressione della sua ammirazione per la città.
La sua visione di Napoli era una città metafisica, lirica, attonita, spaesata, silente, folgorata in una dilatata stasi, talvolta percorsa da fugaci rivelazioni. La sua fotografia era come un film fatto di sequenze che esigevano calma e attesa.
Come aveva confessato a Mario Martone in un documentario, fotografare Napoli era una questione di stati d'animo. Per osservare il paesaggio urbano, si era sottratto alle emergenze dell'attualità, in modo da rendere i luoghi ignoti a se stessi.
La sua fotografia era un invito a guardare Napoli con gli occhi di chi la ha sempre vista come una città meravigliosa. Una città che esiste ancora, ma è in questo mondo qui e ora, non altrove.
Ecco perché Jodice sarà sempre ricordato come uno dei grandi artisti della fotografia italiana. La sua eredità sarà viva nella sua fotografia, che continuerà a spingere i suoi osservatori a vedere Napoli con gli occhi di chi la ama e la apprezza.