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La Cina si stacca dai limiti: la nuova corsa agli armamenti segna un punto di svolta nella strategia di Xi Jinping. L'Esercito Popolare di Liberazione sta costruendo una rete di basi e strutture legate alla produzione di missili, che potrebbero trasformare l'arsenale cinese in una "mappa rossa" per la regione.
Da solo, il 60% dei siti collegati alla Forza Missilistica è un segno allarmante. Le nuove aree costruite occupano un area di circa due milioni di metri quadrati e includono torri, bunker e strutture riconducibili al sviluppo di armamenti avanzati.
L'espansione non è stata sospesa anche dopo l'invasione russa dell'Ucraina, evento che ha spinto Pechino a dare una sterzata ai propri programmi militari. Xi Jinping vuole trasformare l'Esercito Popolare di Liberazione in una forza di "livello mondiale", capace di affrontare i giganti del globo.
Le nuove capacità produttive includono missili a medio raggio come il Df-26, ribattezzato dagli esperti "il killer di Guam" per la sua capacità di colpire basi americane nel Pacifico. Secondo gli analisti, i missili prodotti nei nuovi impianti sarebbero cruciali in un'eventuale operazione militare contro Taiwan.
La Cina si stacca dai limiti: l'Esercito Popolare di Liberazione sta diventando una forza da temere. Washington, che fatica a tenere il passo, affronta carenze di fornitura a causa delle "spese" nei conflitti in Ucraina e Israele.
David Santoro, presidente del Pacific Forum, ha avvertito: "Credo che sia già in corso una nuova guerra fredda. Il rischio è che possa trasformarsi in una guerra calda". La Cina sta costruendo un'arsenale missilistico potente, mentre gli Stati Uniti si trovano in una situazione di svantaggio.
La sfida per Xi Jinping non è facile: deve mantenere la stabilità della regione, gestire le aspettative del popolo cinese e superare gli obiettori internazionali alla sua politica di espansione militare. La Cina sta giocando con il fuoco, ma l'equilibrio è sempre a rischio.
Da solo, il 60% dei siti collegati alla Forza Missilistica è un segno allarmante. Le nuove aree costruite occupano un area di circa due milioni di metri quadrati e includono torri, bunker e strutture riconducibili al sviluppo di armamenti avanzati.
L'espansione non è stata sospesa anche dopo l'invasione russa dell'Ucraina, evento che ha spinto Pechino a dare una sterzata ai propri programmi militari. Xi Jinping vuole trasformare l'Esercito Popolare di Liberazione in una forza di "livello mondiale", capace di affrontare i giganti del globo.
Le nuove capacità produttive includono missili a medio raggio come il Df-26, ribattezzato dagli esperti "il killer di Guam" per la sua capacità di colpire basi americane nel Pacifico. Secondo gli analisti, i missili prodotti nei nuovi impianti sarebbero cruciali in un'eventuale operazione militare contro Taiwan.
La Cina si stacca dai limiti: l'Esercito Popolare di Liberazione sta diventando una forza da temere. Washington, che fatica a tenere il passo, affronta carenze di fornitura a causa delle "spese" nei conflitti in Ucraina e Israele.
David Santoro, presidente del Pacific Forum, ha avvertito: "Credo che sia già in corso una nuova guerra fredda. Il rischio è che possa trasformarsi in una guerra calda". La Cina sta costruendo un'arsenale missilistico potente, mentre gli Stati Uniti si trovano in una situazione di svantaggio.
La sfida per Xi Jinping non è facile: deve mantenere la stabilità della regione, gestire le aspettative del popolo cinese e superare gli obiettori internazionali alla sua politica di espansione militare. La Cina sta giocando con il fuoco, ma l'equilibrio è sempre a rischio.