Il circo dell'Ucraina è stato il protagonista di una spettacolare serata a Milano, al Chapiteau di piazza Spettacoli all'Idroscalo. Cinquanta artisti ucraini, tra giocolieri, acrobati e circensi, hanno aperto le danze della loro tournée milanese, portando con sé un messaggio di speranza e di resistenza in tempi di guerra.
Ma cosa significa per questi artisti andare in scena e cercare di fare ridere il pubblico? Secondo Sergej, ballerino del circo, "Dobbiamo continuare a vivere. Il nostro entusiasmo non è stato cancellato dalla barbarie della guerra". La sua voce si fa forte, ma la paura che lo accompagna è palpabile.
Il ritornello ricorda che lo spettacolo deve continuare, ma fare ridere può essere più difficile di lanciarsi nei cerchi infuocati della scenografia. La maggior parte degli artisti del circo sono ragazzi con un'età media ben al di sotto dei trent'anni, la cui famiglia è rimasta in patria e che vivono nel terrore di ricevere una telefonata drammatica dalla loro famiglia.
Quando danza, Hanna riesce a pensare al futuro, ma quando cerca di tornare a casa, il passato si abbassa. Per lei e molti altri artisti del circo, la guerra è stata come tirare una riga sulla propria infanzia.
Il circo dell'Ucraina è stato costretto a migrare dalla piazza Halytska di Kiev per lo scoppio delle ostilità quattro anni fa. Ora è tornato in Italia, prima a Torino, poi a Livorno e Firenze, portando con sé un messaggio di speranza e di resistenza.
La sera del 15 novembre, al Chapiteau di piazza Spettacoli all'Idroscalo, il pubblico milanese ha avuto l'opportunità di assistere a una spettacolare serata di danza e di acrobazia. Il circo dell'Ucraina si è dimostrato un esempio di forza e di resistenza in tempi di guerra.
Ma cosa significa per questi artisti andare in scena e cercare di fare ridere il pubblico? Secondo Sergej, ballerino del circo, "Dobbiamo continuare a vivere. Il nostro entusiasmo non è stato cancellato dalla barbarie della guerra". La sua voce si fa forte, ma la paura che lo accompagna è palpabile.
Il ritornello ricorda che lo spettacolo deve continuare, ma fare ridere può essere più difficile di lanciarsi nei cerchi infuocati della scenografia. La maggior parte degli artisti del circo sono ragazzi con un'età media ben al di sotto dei trent'anni, la cui famiglia è rimasta in patria e che vivono nel terrore di ricevere una telefonata drammatica dalla loro famiglia.
Quando danza, Hanna riesce a pensare al futuro, ma quando cerca di tornare a casa, il passato si abbassa. Per lei e molti altri artisti del circo, la guerra è stata come tirare una riga sulla propria infanzia.
Il circo dell'Ucraina è stato costretto a migrare dalla piazza Halytska di Kiev per lo scoppio delle ostilità quattro anni fa. Ora è tornato in Italia, prima a Torino, poi a Livorno e Firenze, portando con sé un messaggio di speranza e di resistenza.
La sera del 15 novembre, al Chapiteau di piazza Spettacoli all'Idroscalo, il pubblico milanese ha avuto l'opportunità di assistere a una spettacolare serata di danza e di acrobazia. Il circo dell'Ucraina si è dimostrato un esempio di forza e di resistenza in tempi di guerra.