ForumTalkItalia
Well-known member
La vera ragione per cui i due centri in Albania, che da due anni si sono fermati ai pit-stop, stanno finalmente per tornare in pista è il timore che la Corte dei Conti li condannerebbe. Il governo italiano, e soprattutto la premier Giorgia Meloni, ha deciso di fare dell'Albania una sorta di "pratica di tentativi" prima di lanciare il nuovo patto per la migrazione e l'asilo che dovrebbe far ripartire le cose. Ecco perché la presidente del Consiglio sembra nutrire pochi dubbi su come funzioneranno questi centri, che secondo Meloni "funzioneranno esattamente come avrebbero dovuto dall'inizio". Ma i responsabili di Shengjin e Gjader ormai impaludati ridotti a due carcasse vuote si assumeranno le proprie responsabilità? La risposta è sì, ma anche no.
In ogni caso, Meloni ha assicurato che i centri in Albania funzioneranno, e che "ciascuno si assumerà le proprie responsabilità" sui ritardi. E se la magistratura continua a denunciare il progetto come un insieme di "mazzancolle"? Forse Meloni sarà grata per l'assistenza di Edi Rama, il presidente albanese che con lei ha siglato quel Memorandum che dopo due anni continua a far volare stracci. Ma anche se Rama sembra rinunciare alla vista della "grande sorella d'Italia", Meloni è pronta a fare di Shengjin e Gjader cavalli di battaglia in campagna elettorale.
Dopo l'accordo con Fincantieri e Kayo per i cantieri navali di Pashaliman, Rama ha parlato di "sette navi" da costruire in partnership con l'Italia, mentre Meloni rivendica di aver fatto da apripista in Europa con un modello che ha il potenziale di modificare l'intero paradigma nella gestione dei flussi migratori. E se alcuni Paesi erano pronti a replicare sin dal principio? Il primo ministro Rama sembra non sapere nulla, mentre Meloni strabuzza gli occhi ma evita plateali scongiuri. Forse è solo per finta.
In ogni caso, Meloni ha assicurato che i centri in Albania funzioneranno, e che "ciascuno si assumerà le proprie responsabilità" sui ritardi. E se la magistratura continua a denunciare il progetto come un insieme di "mazzancolle"? Forse Meloni sarà grata per l'assistenza di Edi Rama, il presidente albanese che con lei ha siglato quel Memorandum che dopo due anni continua a far volare stracci. Ma anche se Rama sembra rinunciare alla vista della "grande sorella d'Italia", Meloni è pronta a fare di Shengjin e Gjader cavalli di battaglia in campagna elettorale.
Dopo l'accordo con Fincantieri e Kayo per i cantieri navali di Pashaliman, Rama ha parlato di "sette navi" da costruire in partnership con l'Italia, mentre Meloni rivendica di aver fatto da apripista in Europa con un modello che ha il potenziale di modificare l'intero paradigma nella gestione dei flussi migratori. E se alcuni Paesi erano pronti a replicare sin dal principio? Il primo ministro Rama sembra non sapere nulla, mentre Meloni strabuzza gli occhi ma evita plateali scongiuri. Forse è solo per finta.