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Un record per la Festa Italiana: oltre 130mila persone hanno fatto il viaggio a Melbourne per celebrare l'identità italiana e promuovere il paese in un evento che si è evoluto nel tempo. Il cuore italiano della città, tradizionalmente legato alla comunità italoaustraliana, ora si apre ai suoi abitanti e ai visitatori di tutti i luoghi del mondo.
Il Co.As.It di Melbourne ha realizzato un evento senza precedenti: oltre 200 espositori, cinquanta stand gastronomici, concerti jazz, mostre e competizioni culinarie. Una festa che non è più solo una celebrazione delle tradizioni italiane, ma un laboratorio d'integrazione dove giovani e anziani, italiani e australiani si mescolano tra cocktail artigianali e focacce pugliesi.
Ecco perché, secondo Elaine Bocchini, marketing & branding specialist del Co.As.It, l'evento non è solo una festa comunitaria: "Abbiamo deciso di aprire questo evento a un pubblico più ampio. Vogliamo presentare il prodotto italiano in un lato che includa cultura, arte, non soltanto cibo e vino, ma molto ma molto di più". E qui si trova la chiave del successo: un'identità italiana che si rinnova a ogni edizione senza confini.
Il Royal Exhibition Building, con le sue cupole ispirate al Brunelleschi, è stato scelto per ospitare l'evento grazie alla sua posizione nel quartiere di Carlton. Un luogo che ha offerto la possibilità di aumentare la proposta e di avvicinare l'Italia a Melbourne.
Il Ceo del Co.As.It Marco Fedi ritiene che l'evento abbia un valore economico e sociale che la politica dovrebbe riconoscere: "È un momento di promozione anche per le aziende italiane. Il pubblico è vastissimo e abbiamo molti prodotti italiani da promuovere". E in effetti, la Festa Italiana è un piccolo laboratorio d'integrazione dove si può scoprire l'italianità senza confini.
La festa rimane "italiana" solo nel nome; nella sostanza è un esperimento riuscito di appartenenza condivisa. Una lingua fatta di musica, cucina e sorrisi che a Melbourne, da tempo, sanno parlare tutti: la lingua della convivialità e dell'appartienza.
Il Co.As.It di Melbourne ha realizzato un evento senza precedenti: oltre 200 espositori, cinquanta stand gastronomici, concerti jazz, mostre e competizioni culinarie. Una festa che non è più solo una celebrazione delle tradizioni italiane, ma un laboratorio d'integrazione dove giovani e anziani, italiani e australiani si mescolano tra cocktail artigianali e focacce pugliesi.
Ecco perché, secondo Elaine Bocchini, marketing & branding specialist del Co.As.It, l'evento non è solo una festa comunitaria: "Abbiamo deciso di aprire questo evento a un pubblico più ampio. Vogliamo presentare il prodotto italiano in un lato che includa cultura, arte, non soltanto cibo e vino, ma molto ma molto di più". E qui si trova la chiave del successo: un'identità italiana che si rinnova a ogni edizione senza confini.
Il Royal Exhibition Building, con le sue cupole ispirate al Brunelleschi, è stato scelto per ospitare l'evento grazie alla sua posizione nel quartiere di Carlton. Un luogo che ha offerto la possibilità di aumentare la proposta e di avvicinare l'Italia a Melbourne.
Il Ceo del Co.As.It Marco Fedi ritiene che l'evento abbia un valore economico e sociale che la politica dovrebbe riconoscere: "È un momento di promozione anche per le aziende italiane. Il pubblico è vastissimo e abbiamo molti prodotti italiani da promuovere". E in effetti, la Festa Italiana è un piccolo laboratorio d'integrazione dove si può scoprire l'italianità senza confini.
La festa rimane "italiana" solo nel nome; nella sostanza è un esperimento riuscito di appartenenza condivisa. Una lingua fatta di musica, cucina e sorrisi che a Melbourne, da tempo, sanno parlare tutti: la lingua della convivialità e dell'appartienza.