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Una tragedia sportiva che stira la sanga a Verona e Vicenza. La Procura di Verona ha avviato un'indagine su Anna Zilio, 39 anni, la runner veronese trovata senza vita in casa il 14 ottobre scorso. Un primo esito di questo accertamento è stato la scoperta che il certificato medico di abilitazione all'attività agonistica di Zilio risalente al 2021 era falso.
L'esistenza del certificato, che aveva permesso a Zilio di continuare a praticare lo sport anche nonostante problemi medici, è stata messa in discussione dalla Procura. L'indagine ha indagato su possibili cause di morte, ma non ha trovato ancora prove concrete.
Un'altra vittima della morte misteriosa è Alberto Zordan, 48 anni, atleta appartenente alla stessa squadra della donna. La sua morte, avvenuta a meno di tre settimane di distanza da quella di Anna Zilio, ha scosso l'ambiente podistico veneto.
Gli investigatori hanno scoperto che Zordan era sempre stato in regola con i certificati medici, mentre quello di Zilio è stato ritenuto falso. La Procura di Verona ha richiesto un approfondimento sui liquidi biologici e ha conferito l'incarico per una consulenza tossicologica sull'eventuale presenza di sostanze nel sangue della donna.
La società sportiva Km Sport, a cui entrambe le vittime appartenevano, ha dichiarato di non vedere alcuna correlazione tra le due morti e ha chiesto solo una spiegazione per sapere la causa delle tragedie. Ma il legale della famiglia di Anna Zilio ha ribadito che si tratta di una tragedia dolorosa e attende i risultati dell'autopsia per poter chiarire le cause della morte.
La morte di due atleti in soli tre settimane, con le stesse modalità, non può essere ignorata. La Procura di Verona deve continuare a indagare su questo caso e scoprire la verità sulla morte di Anna Zilio e Alberto Zordan.
L'esistenza del certificato, che aveva permesso a Zilio di continuare a praticare lo sport anche nonostante problemi medici, è stata messa in discussione dalla Procura. L'indagine ha indagato su possibili cause di morte, ma non ha trovato ancora prove concrete.
Un'altra vittima della morte misteriosa è Alberto Zordan, 48 anni, atleta appartenente alla stessa squadra della donna. La sua morte, avvenuta a meno di tre settimane di distanza da quella di Anna Zilio, ha scosso l'ambiente podistico veneto.
Gli investigatori hanno scoperto che Zordan era sempre stato in regola con i certificati medici, mentre quello di Zilio è stato ritenuto falso. La Procura di Verona ha richiesto un approfondimento sui liquidi biologici e ha conferito l'incarico per una consulenza tossicologica sull'eventuale presenza di sostanze nel sangue della donna.
La società sportiva Km Sport, a cui entrambe le vittime appartenevano, ha dichiarato di non vedere alcuna correlazione tra le due morti e ha chiesto solo una spiegazione per sapere la causa delle tragedie. Ma il legale della famiglia di Anna Zilio ha ribadito che si tratta di una tragedia dolorosa e attende i risultati dell'autopsia per poter chiarire le cause della morte.
La morte di due atleti in soli tre settimane, con le stesse modalità, non può essere ignorata. La Procura di Verona deve continuare a indagare su questo caso e scoprire la verità sulla morte di Anna Zilio e Alberto Zordan.