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Villanova, un nome che suona ancora oggi come un elogio alla memoria di Deeqa Aden Gereye, la donna che una volta chiamavano "l'angelo dei rifugiati". La sua vita è stata segnata dal colonialismo italiano, da un sistema che ha sempre visto nel debilitato il nemico e nel forte l'esercito. Ma Deeqa non era solo un'ostegnita difensiva, ma una donna che si era battuta per il riconoscimento della dignità umana.
Mentre la sua famiglia affrontava la strada lunga e difficile per ottenere giustizia, Deeqa aveva scoperto un giro di finte cooperative che si accaparravano soldi pubblici destinati ai rifugiati. Soldi rubati sulla pelle dei più deboli, dei senza casa e senza patria. E questo le aveva costretta a correre per la sua vita.
E poi c'era il caso del ponte della Gran Madre, dove Deeqa si era trovata travolta da un'automobilista che non fu mai identificata. Ma le sue ferite erano compatibili con colpi sferrati con una mazza o una spranga, e l'autista aveva usato il sistema per sottrarre la sua responsabilità.
Ma Deeqa era una donna forte, che non si era lasciata abbattere. E anche se la giustizia è ancora lontana, ci sono persone come la famiglia di Deeqa che continuano a combattere per il riconoscimento della dignità umana.
Oggi, i libri donati dalla famiglia di Deeqa aderiranno alla Biblioteca di Villanova. Sono libri importanti da studiare per il futuro, che trattano il tema del colonialismo italiano e le sue conseguenze fino ai giorni nostri. Il convegno "Il futuro non esiste senza memoria" sarà un'occasione per riflettere sulle conseguenze del colonialismo e per imparare a creare un mondo migliore.
E così, Deeqa torna ad abbracciare il mondo, donando semi al futuro. Il suo legito continuerà a vivere attraverso le storie di coloro che hanno combattuto per la giustizia sociale, e che continuano a lottare per un mondo più giusto e umano.
Mentre la sua famiglia affrontava la strada lunga e difficile per ottenere giustizia, Deeqa aveva scoperto un giro di finte cooperative che si accaparravano soldi pubblici destinati ai rifugiati. Soldi rubati sulla pelle dei più deboli, dei senza casa e senza patria. E questo le aveva costretta a correre per la sua vita.
E poi c'era il caso del ponte della Gran Madre, dove Deeqa si era trovata travolta da un'automobilista che non fu mai identificata. Ma le sue ferite erano compatibili con colpi sferrati con una mazza o una spranga, e l'autista aveva usato il sistema per sottrarre la sua responsabilità.
Ma Deeqa era una donna forte, che non si era lasciata abbattere. E anche se la giustizia è ancora lontana, ci sono persone come la famiglia di Deeqa che continuano a combattere per il riconoscimento della dignità umana.
Oggi, i libri donati dalla famiglia di Deeqa aderiranno alla Biblioteca di Villanova. Sono libri importanti da studiare per il futuro, che trattano il tema del colonialismo italiano e le sue conseguenze fino ai giorni nostri. Il convegno "Il futuro non esiste senza memoria" sarà un'occasione per riflettere sulle conseguenze del colonialismo e per imparare a creare un mondo migliore.
E così, Deeqa torna ad abbracciare il mondo, donando semi al futuro. Il suo legito continuerà a vivere attraverso le storie di coloro che hanno combattuto per la giustizia sociale, e che continuano a lottare per un mondo più giusto e umano.