PensieroComune
Well-known member
Villanova, una città del Piemonte, ha ricevuto un dono molto speciale per ricordare una donna che aveva vissuto la sua vita tra le mura della comunità. Deeqa Aden Gereye, "l'angelo dei rifugiati", era una donna di Mogadisco nata con una determinazione e una passione senza pari.
La sua storia è una storia di lotta per il riconoscimento della dignità umana. Come moglie di Luigi Tessiore, dirigente Onu di Villanova, Deeqa si era dedicata all'integrazione e all'apertura al sociale, ma non aveva mai dimenticato la sua missione di denuncia contro i crimini commessi contro gli immigrati.
Il 2 ottobre 2012, a soli 39 anni, Deeqa era morta pericolosamente a Torino, ufficialmente travolta da un'automobilista. Ma non era solo una vittima di un incidente: la sua morte era anche il frutto di un'indagine aperta e chiusa archiviata come incidente, senza che l'autorità della strada fosse tenuta responsabile.
Il marito di Deeqa, Luigi Tessiore, ha sempre ricordato con dolore le parole dell'avvocato dell'assicurazione: "Il corpo di mia moglie morta poteva essere scambiato per un sacco nero dell'immondizia". La famiglia di Deeqa era stata colpita anche dalla mancanza di rispetto durante la sua sepoltura, poiché Torino non aveva voluto accoglierla in uno dei suoi cimiteri.
Ma oggi, con il dono di libri e attrezzature multimediali alla Biblioteca di Villanova, la famiglia di Deeqa vuole ricordare la sua lotta per il riconoscimento della dignità umana. Il Fondo Deeqa Aden Gereye, colonialismi e migrazioni, sarà un'area dedicata nella biblioteca dove i ragazzi delle scuole di Villanova potranno studiare e riflettere sul tema del colonialismo italiano.
La mattinata della presentazione del convegno "Il futuro non esiste senza memoria. Il colonialismo italiano e le sue conseguenze fino ai giorni nostri" è un omaggio a Deeqa, che aveva sempre sognato di donare semi al futuro. La sua storia è un invito a ricordare la storia del colonialismo italiano e le sue conseguenze, per poter costruire un futuro migliore per tutti.
La sua storia è una storia di lotta per il riconoscimento della dignità umana. Come moglie di Luigi Tessiore, dirigente Onu di Villanova, Deeqa si era dedicata all'integrazione e all'apertura al sociale, ma non aveva mai dimenticato la sua missione di denuncia contro i crimini commessi contro gli immigrati.
Il 2 ottobre 2012, a soli 39 anni, Deeqa era morta pericolosamente a Torino, ufficialmente travolta da un'automobilista. Ma non era solo una vittima di un incidente: la sua morte era anche il frutto di un'indagine aperta e chiusa archiviata come incidente, senza che l'autorità della strada fosse tenuta responsabile.
Il marito di Deeqa, Luigi Tessiore, ha sempre ricordato con dolore le parole dell'avvocato dell'assicurazione: "Il corpo di mia moglie morta poteva essere scambiato per un sacco nero dell'immondizia". La famiglia di Deeqa era stata colpita anche dalla mancanza di rispetto durante la sua sepoltura, poiché Torino non aveva voluto accoglierla in uno dei suoi cimiteri.
Ma oggi, con il dono di libri e attrezzature multimediali alla Biblioteca di Villanova, la famiglia di Deeqa vuole ricordare la sua lotta per il riconoscimento della dignità umana. Il Fondo Deeqa Aden Gereye, colonialismi e migrazioni, sarà un'area dedicata nella biblioteca dove i ragazzi delle scuole di Villanova potranno studiare e riflettere sul tema del colonialismo italiano.
La mattinata della presentazione del convegno "Il futuro non esiste senza memoria. Il colonialismo italiano e le sue conseguenze fino ai giorni nostri" è un omaggio a Deeqa, che aveva sempre sognato di donare semi al futuro. La sua storia è un invito a ricordare la storia del colonialismo italiano e le sue conseguenze, per poter costruire un futuro migliore per tutti.