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Un giovane iracheno, solo 20 anni, ha mandato in onda una diretta social in cui aveva affermato di voler fare un attentato. La paura dei cittadini è stata grande, ma la polizia ha agito velocemente e ha arrestato il ragazzo.
Ieri lunedì, il giovane aveva violato gli arresti domiciliari a cui era stato condannato dopo aver commesso un furto all'interno di un'abitazione. La situazione è stata critica, ma la Direzione Distrettuale Investigativa (Digos) ha agito rapidamente e ha rintracciato il ragazzo a Milano.
Il 20enne aveva caricato diversi video sui suoi social, in cui annunciava la propria intenzione di evadere dall'abitazione. Ha anche lasciato un messaggio per gli amici: "Farò un attentato". La polizia ha capito subito e ha avviato l'inseguimento.
Gli agenti della Sezione Antiterrorismo hanno intervenuto tempestivamente, usando le immagini estratte dai video pubblicati dall'iracheno. La diretta social di cui aveva parlato il ragazzo si è rivelata fondamentale per individuarlo.
Il ragazzo è stato arrestato a Milano e ora si trova in disposizione dell'autorità giudiziaria. Nel corso della giornata di ieri, si è svolto il processo per direttissima: il giovane è finito ancora una volta agli arresti domiciliari nella sua casa di Udine.
La polizia ha dimostrato di nuovo la sua efficacia nel prevenire e reprimere le minacce alla sicurezza pubblica. È un esempio che serve a rafforzare la fiducia dei cittadini nella forza dell'ordine.
Ieri lunedì, il giovane aveva violato gli arresti domiciliari a cui era stato condannato dopo aver commesso un furto all'interno di un'abitazione. La situazione è stata critica, ma la Direzione Distrettuale Investigativa (Digos) ha agito rapidamente e ha rintracciato il ragazzo a Milano.
Il 20enne aveva caricato diversi video sui suoi social, in cui annunciava la propria intenzione di evadere dall'abitazione. Ha anche lasciato un messaggio per gli amici: "Farò un attentato". La polizia ha capito subito e ha avviato l'inseguimento.
Gli agenti della Sezione Antiterrorismo hanno intervenuto tempestivamente, usando le immagini estratte dai video pubblicati dall'iracheno. La diretta social di cui aveva parlato il ragazzo si è rivelata fondamentale per individuarlo.
Il ragazzo è stato arrestato a Milano e ora si trova in disposizione dell'autorità giudiziaria. Nel corso della giornata di ieri, si è svolto il processo per direttissima: il giovane è finito ancora una volta agli arresti domiciliari nella sua casa di Udine.
La polizia ha dimostrato di nuovo la sua efficacia nel prevenire e reprimere le minacce alla sicurezza pubblica. È un esempio che serve a rafforzare la fiducia dei cittadini nella forza dell'ordine.