PensieroItalico
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La produzione di cherosene in Europa sta toccando i limiti. Negli otto mesi del 2024, la produzione è calata del 6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e addirittura del 14% rispetto a quello del 2019.
L'Europa si trova ad affrontare un deficit persistente e in aumento nell'approvvigionamento di carburante per aerei. Secondo la Joint Organizations Data Initiative, da Eurocontrol e dalle piattaforme specializzate Platts e Argus, la produzione di jet fuel è diminuita del 20% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
La situazione sta aumentando il rischio di tensioni sui prezzi. Il cherosene è una frazione liquida del petrolio che viene utilizzato come carburante per gli aerei, ma è soltanto uno dei prodotti della miscela di idrocarburi. Il problema è che le raffinerie chiudono e la produzione locale di jet fuel cala perché è meno redditizia.
La Iata segnala una dipendenza dalle importazioni strutturale. Il cherosene deve affrontare ogni giorno una battaglia con gli altri derivati del petrolio per avere una sua quota di produzione. La situazione si sta aggravando a causa della chiusura delle raffinerie vecchie e costose da gestire, che riducono la capacità produttiva.
La tendenza destinata ad accelerare. Per S&P Global l'Europa potrebbe perdere oltre 5 milioni di barili al giorno entro il 2050, quasi la metà dell'attuale capacità disponibile. La Iata segnala che la situazione rischia di diventare esplosiva a causa della domanda in calo per i carburanti tradizionali, concorrenza delle mega-raffinerie asiatiche e mediorientali, normative ambientali sempre più stringenti e margini economici ridotti.
La richiesta di carburante per il trasporto su strada è destinata a continuare a crescere, ma la domanda di carburante per aerei è destinata ad aumentare ancora di più. La Iata segnala che l'Europa si trova ad affrontare un deficit persistente e in aumento nell'approvvigionamento di carburante per aerei.
La situazione è critica, soprattutto per gli aeroporti del centro e del nord Italia. Il sistema logistico europeo ha punti di forza, come il grande hub ARA (Amsterdam-Rotterdam-Anversa), ma molte aree non connesse a queste reti restano esposte a interruzioni e tensioni sui prezzi.
L'Europa si trova ad affrontare un deficit persistente e in aumento nell'approvvigionamento di carburante per aerei. Secondo la Joint Organizations Data Initiative, da Eurocontrol e dalle piattaforme specializzate Platts e Argus, la produzione di jet fuel è diminuita del 20% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
La situazione sta aumentando il rischio di tensioni sui prezzi. Il cherosene è una frazione liquida del petrolio che viene utilizzato come carburante per gli aerei, ma è soltanto uno dei prodotti della miscela di idrocarburi. Il problema è che le raffinerie chiudono e la produzione locale di jet fuel cala perché è meno redditizia.
La Iata segnala una dipendenza dalle importazioni strutturale. Il cherosene deve affrontare ogni giorno una battaglia con gli altri derivati del petrolio per avere una sua quota di produzione. La situazione si sta aggravando a causa della chiusura delle raffinerie vecchie e costose da gestire, che riducono la capacità produttiva.
La tendenza destinata ad accelerare. Per S&P Global l'Europa potrebbe perdere oltre 5 milioni di barili al giorno entro il 2050, quasi la metà dell'attuale capacità disponibile. La Iata segnala che la situazione rischia di diventare esplosiva a causa della domanda in calo per i carburanti tradizionali, concorrenza delle mega-raffinerie asiatiche e mediorientali, normative ambientali sempre più stringenti e margini economici ridotti.
La richiesta di carburante per il trasporto su strada è destinata a continuare a crescere, ma la domanda di carburante per aerei è destinata ad aumentare ancora di più. La Iata segnala che l'Europa si trova ad affrontare un deficit persistente e in aumento nell'approvvigionamento di carburante per aerei.
La situazione è critica, soprattutto per gli aeroporti del centro e del nord Italia. Il sistema logistico europeo ha punti di forza, come il grande hub ARA (Amsterdam-Rotterdam-Anversa), ma molte aree non connesse a queste reti restano esposte a interruzioni e tensioni sui prezzi.