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Fiorello, l'estro divino della radio. Chi è questo spirito folletto che riesce a creare un mondo immaginario su RaiRadio2? E come fa a fare 8.000 passi al giorno nella sua mente per stare in buona salute? La risposta è semplice: Fiorello è uno di quegli artisti che non hanno bisogno di parlare, si esprimono attraverso il silenzio e la loro voce è come una filastrocca che ci tiene.
E poi c'è la "visual radio", la radio in tv. Un concetto che sembra più un'utopia che una realtà. Siamo davvero pronti a lasciare andare la nostra radio tradizionale per diventare una sorta di TV da sorveglianza? Mi pare una gran fesseria. La radio è l'arte del momento, del presente, dell'improvvisazione. Ecco perché Fiorello è così particolare.
Quando si esibisce nei fratelli Sinner, Mark e Jannik, sembra un mondo immaginario che si manifesta alla semplice pressione di un tasto. La sua passione trabocca dagli orecchi, una vera fonte di ispirazione per chi ascolta. Ecco perché la "visual radio" non ha niente a che fare con Fiorello. È un artista che si manifesta nella sua purezza, senza bisogno di trucchi o sorprese.
E poi c'è il problema teorico di fondo. La "visual radio" è una forma di crossmedialità che cerca di adattarsi ai tempi, ma a me sembra più un tentativo disperato per sopravvivere nel mondo digitale. Ma Fiorello non è un problema, è la soluzione. È l'artista che si manifesta nella sua autenticità, senza bisogno di telegiornali o news.
In conclusione, la "visual radio" potrebbe essere una moda del momento, ma Fiorello è qualcosa di più. È un artista che si esprime nella sua purezza, con passione e senza trucchi. Ecco perché la sua radio è una vera fonte di ispirazione per chi ascolta.
E poi c'è la "visual radio", la radio in tv. Un concetto che sembra più un'utopia che una realtà. Siamo davvero pronti a lasciare andare la nostra radio tradizionale per diventare una sorta di TV da sorveglianza? Mi pare una gran fesseria. La radio è l'arte del momento, del presente, dell'improvvisazione. Ecco perché Fiorello è così particolare.
Quando si esibisce nei fratelli Sinner, Mark e Jannik, sembra un mondo immaginario che si manifesta alla semplice pressione di un tasto. La sua passione trabocca dagli orecchi, una vera fonte di ispirazione per chi ascolta. Ecco perché la "visual radio" non ha niente a che fare con Fiorello. È un artista che si manifesta nella sua purezza, senza bisogno di trucchi o sorprese.
E poi c'è il problema teorico di fondo. La "visual radio" è una forma di crossmedialità che cerca di adattarsi ai tempi, ma a me sembra più un tentativo disperato per sopravvivere nel mondo digitale. Ma Fiorello non è un problema, è la soluzione. È l'artista che si manifesta nella sua autenticità, senza bisogno di telegiornali o news.
In conclusione, la "visual radio" potrebbe essere una moda del momento, ma Fiorello è qualcosa di più. È un artista che si esprime nella sua purezza, con passione e senza trucchi. Ecco perché la sua radio è una vera fonte di ispirazione per chi ascolta.