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La Statale, sotto la guida di Marina Brambilla, è pronta a conquistare il futuro. Il distretto dell'innovazione Mind, nel cuore della città, sarà il laboratorio dove si incontrano ricerca, formazione, sanità e impresa. La rete Alumni sarà il ponte che collega l'università al mondo del lavoro.
Brambilla definisce MIND come un "ecosistema pubblico-privato" dove la Statale si unirà a imprese e istituzioni per creare una "macro-piattaforma scientifica condivisa". La rettrice giustifica il progetto: "Non si tratta solo di un trasferimento logistico, ma di un nuovo modo di fare università. Nascerà una piattaforma che abbatte le barriere fra discipline e avvicina l'accademia alle imprese".
Il progetto MIND è supportato da 458 milioni di euro, il 51% dei quali sono finanziati dal settore privato. La Statale sarà la testa di ponte per questo nuovo distretto dell'innovazione, conosciuto anche come "Milano capitale della conoscenza".
Ma cosa significa MIND per Milano? Secondo Brambilla, è un luogo dove la ricerca entra nelle aziende e le scoperte si trasformano in cura e progresso sociale. La città si unirà alla rete di startup e imprese che già operano nel distretto, creando un laboratorio nazionale di futuro.
La Statale, comunque, non è senza competitori. Bologna ha avviato la sua offerta di master con il Tecnopolo e il CINECA. Brambilla gioca sulla sintesi: "Sinergie. Possiamo diventare un’area-test europea per supercalcolo, intelligenza artificiale e scienze della vita".
Ma cosa è successo alla fuga dei cervelli? Secondo la rettrice, si tratta di una questione complessa. La Statale sostenere chi ottiene grandi progetti internazionali e utilizzare gli incentivi fiscali può essere una leva. Ma Brambilla insiste: "La qualità della ricerca è la vera leva. Se diamo ai giovani contesti in cui crescere, non se ne vanno".
Il progetto MIND è un passo importante per Milano, che vuole diventare un riferimento europeo nell'economia della conoscenza. La città deve anche riflettere seriamente sulla possibilità di abitare in città. Ma il progetto promette moltissimo: nuovi posti di lavoro, innovazione e progresso sociale.
Brambilla definisce MIND come un "ecosistema pubblico-privato" dove la Statale si unirà a imprese e istituzioni per creare una "macro-piattaforma scientifica condivisa". La rettrice giustifica il progetto: "Non si tratta solo di un trasferimento logistico, ma di un nuovo modo di fare università. Nascerà una piattaforma che abbatte le barriere fra discipline e avvicina l'accademia alle imprese".
Il progetto MIND è supportato da 458 milioni di euro, il 51% dei quali sono finanziati dal settore privato. La Statale sarà la testa di ponte per questo nuovo distretto dell'innovazione, conosciuto anche come "Milano capitale della conoscenza".
Ma cosa significa MIND per Milano? Secondo Brambilla, è un luogo dove la ricerca entra nelle aziende e le scoperte si trasformano in cura e progresso sociale. La città si unirà alla rete di startup e imprese che già operano nel distretto, creando un laboratorio nazionale di futuro.
La Statale, comunque, non è senza competitori. Bologna ha avviato la sua offerta di master con il Tecnopolo e il CINECA. Brambilla gioca sulla sintesi: "Sinergie. Possiamo diventare un’area-test europea per supercalcolo, intelligenza artificiale e scienze della vita".
Ma cosa è successo alla fuga dei cervelli? Secondo la rettrice, si tratta di una questione complessa. La Statale sostenere chi ottiene grandi progetti internazionali e utilizzare gli incentivi fiscali può essere una leva. Ma Brambilla insiste: "La qualità della ricerca è la vera leva. Se diamo ai giovani contesti in cui crescere, non se ne vanno".
Il progetto MIND è un passo importante per Milano, che vuole diventare un riferimento europeo nell'economia della conoscenza. La città deve anche riflettere seriamente sulla possibilità di abitare in città. Ma il progetto promette moltissimo: nuovi posti di lavoro, innovazione e progresso sociale.