La morte delle gemelle Alice ed Ellen Kessler è un colpo che ha colpito anche noi, qui in Italia, dove le due donne avevano lasciato una traccia indelebile sulla nostra scena televisiva. La loro storia, raccontata con precisione e affetto, ci fa riflettere sulla loro vita, sulla loro carriera e sul loro destino.
Una storia che parte dalla difficile infanzia a Nerchau, in Sassonia, dove le due gemelle avevano iniziato a frequentare la scuola di danza sotto la guida del padre, un uomo violento e alcolizzato. La paura della sua rabbia violenta e la sensazione di non poterci aggrappare a nessun altro crearono un legame eterno tra loro.
Ma anche una storia di resilienza e di passione, che le portò a intraprendere la carriera di ballerine al Palladium di Düsseldorf e successivamente a essere scoperte da Don Lurio al Lido di Parigi. La loro esibizione sul palco del Lido divenne un momento di grande successo, grazie alla loro precisione e puntualità, che le fece guadagnare il sopravvento come «le gambe della Germania».
La loro carriera televisiva fu lunga e fulminante. Da Studio Uno a Canzonissima con Johnny Dorelli e Raimondo Vianello, passando per la tv stravedva per loro negli anni Sessanta. E poi l'apice, quel Milleluci del 1974 con la stella nascente di Raffaella Carrà e Mina.
Ma non solo la danza, anche il cinema e il teatro, che le fecero guadagnare una celebrità che li seguì per tutta la vita. E anche in Germania, dove tornarono nel 1986, dopo anni di esilio.
E poi, il loro ritorno in Italia negli ultimi anni, con il musical Dr Jekyll e Mr Hyde e al Festival di Sanremo di Fazio. Un'ultima apparizione, che però segnò l'inizio della fine. Le gemelle Alice ed Ellen Kessler sono state ritrovate senza vita, ieri intorno alle 12, dalla polizia, nel paese di Grünwald, sobborgo di Monaco di Baviera.
La loro morte è un colpo che ci ha lasciati in silenzio. Ma la loro storia, raccontata con precisione e affetto, ci ricorda l'importanza della risilienza, della passione e della precisione. E anche che anche le persone più belle, più precise, possono avere una storia tragicamente segnata dalla vita.
E noi, qui in Italia, dobbiamo farci rimandare alla loro memoria, alle sue luci e ombre. Perché la loro storia è una storia italiana, una storia di donne che hanno lasciato un'impronta indelebile sulla nostra scena televisiva.
Una storia che parte dalla difficile infanzia a Nerchau, in Sassonia, dove le due gemelle avevano iniziato a frequentare la scuola di danza sotto la guida del padre, un uomo violento e alcolizzato. La paura della sua rabbia violenta e la sensazione di non poterci aggrappare a nessun altro crearono un legame eterno tra loro.
Ma anche una storia di resilienza e di passione, che le portò a intraprendere la carriera di ballerine al Palladium di Düsseldorf e successivamente a essere scoperte da Don Lurio al Lido di Parigi. La loro esibizione sul palco del Lido divenne un momento di grande successo, grazie alla loro precisione e puntualità, che le fece guadagnare il sopravvento come «le gambe della Germania».
La loro carriera televisiva fu lunga e fulminante. Da Studio Uno a Canzonissima con Johnny Dorelli e Raimondo Vianello, passando per la tv stravedva per loro negli anni Sessanta. E poi l'apice, quel Milleluci del 1974 con la stella nascente di Raffaella Carrà e Mina.
Ma non solo la danza, anche il cinema e il teatro, che le fecero guadagnare una celebrità che li seguì per tutta la vita. E anche in Germania, dove tornarono nel 1986, dopo anni di esilio.
E poi, il loro ritorno in Italia negli ultimi anni, con il musical Dr Jekyll e Mr Hyde e al Festival di Sanremo di Fazio. Un'ultima apparizione, che però segnò l'inizio della fine. Le gemelle Alice ed Ellen Kessler sono state ritrovate senza vita, ieri intorno alle 12, dalla polizia, nel paese di Grünwald, sobborgo di Monaco di Baviera.
La loro morte è un colpo che ci ha lasciati in silenzio. Ma la loro storia, raccontata con precisione e affetto, ci ricorda l'importanza della risilienza, della passione e della precisione. E anche che anche le persone più belle, più precise, possono avere una storia tragicamente segnata dalla vita.
E noi, qui in Italia, dobbiamo farci rimandare alla loro memoria, alle sue luci e ombre. Perché la loro storia è una storia italiana, una storia di donne che hanno lasciato un'impronta indelebile sulla nostra scena televisiva.