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Gli imprenditori immigrati, ormai una componente fondamentale dell'economia italiana, stanno crescendo al 24% negli ultimi dieci anni. Questo calo di oltre il 5% rispetto alla popolazione Italiana è un dato preoccupante per gli imprese che hanno bisogno di nuove manodopera.
Secondo il Rapporto annuale 2025 sull'economia dell'Immigrazione, curato dalla Fondazione Leone Moressa e presentato al Cnel e alla Camera dei Deputati, gli stranieri residenti in Italia nel 2024 sono 5,3 milioni, mentre quelli nati all'estero raggiungono le 6,7 milioni. Questo divario deriva principalmente dalle acquisizioni di cittadinanza italiana, oltre 200mila al giorno.
I dati mostrano che la popolazione con background migratorio continua a dare un contributo positivo alla demografia italiana, con un tasso di natalità più alto e una mortalità più bassa rispetto alla popolazione Italiana. Tuttavia, gli italiani sono diminuiti di 385 mila unità nel 2023, mentre gli stranieri sono aumentati di 375 mila.
In termini di occupazione, gli imprese hanno bisogno di manodopera. Secondo Unioncamere-Excelsior, nel quinquennio 2024-2028 le imprese italiane avranno bisogno di 3 milioni di nuovi occupati, di cui 640 mila immigrati. Il fabbisogno di manodopera in Italia dipenderà per l'80% dal ricambio legato ai pensionamenti e solo per il 20% alla crescita economica.
In particolare, le regioni del Centro-Nord supereranno il 25% di percentuale di immigrati sul fabbisogno totale, con punte del 31% in Toscana e Trentino Alto Adige. Questo aumento della richiesta di manodopera all'estero è un segnale che le imprese italiane dovranno affrontare una situazione in cui la manodopera sarà più difficile da reperire.
La questione diventerà sempre più importante nel futuro, soprattutto considerando il calo demografico in corso. L'aumento della richiesta di manodopera all'estero sarà un'area chiave per le imprese italiane che devono adattarsi a una situazione economica e demografica in continua evoluzione.
Secondo il Rapporto annuale 2025 sull'economia dell'Immigrazione, curato dalla Fondazione Leone Moressa e presentato al Cnel e alla Camera dei Deputati, gli stranieri residenti in Italia nel 2024 sono 5,3 milioni, mentre quelli nati all'estero raggiungono le 6,7 milioni. Questo divario deriva principalmente dalle acquisizioni di cittadinanza italiana, oltre 200mila al giorno.
I dati mostrano che la popolazione con background migratorio continua a dare un contributo positivo alla demografia italiana, con un tasso di natalità più alto e una mortalità più bassa rispetto alla popolazione Italiana. Tuttavia, gli italiani sono diminuiti di 385 mila unità nel 2023, mentre gli stranieri sono aumentati di 375 mila.
In termini di occupazione, gli imprese hanno bisogno di manodopera. Secondo Unioncamere-Excelsior, nel quinquennio 2024-2028 le imprese italiane avranno bisogno di 3 milioni di nuovi occupati, di cui 640 mila immigrati. Il fabbisogno di manodopera in Italia dipenderà per l'80% dal ricambio legato ai pensionamenti e solo per il 20% alla crescita economica.
In particolare, le regioni del Centro-Nord supereranno il 25% di percentuale di immigrati sul fabbisogno totale, con punte del 31% in Toscana e Trentino Alto Adige. Questo aumento della richiesta di manodopera all'estero è un segnale che le imprese italiane dovranno affrontare una situazione in cui la manodopera sarà più difficile da reperire.
La questione diventerà sempre più importante nel futuro, soprattutto considerando il calo demografico in corso. L'aumento della richiesta di manodopera all'estero sarà un'area chiave per le imprese italiane che devono adattarsi a una situazione economica e demografica in continua evoluzione.