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Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha lanciato un messaggio forte contro la Russia, accusando il Cremlino di orchestrare una guerra ibrida e cognitiva nel terreno della propaganda. Ma dietro queste parole c'è un triplice significato?
Crosetto parla di "persone insospettabili corrotte dalla Russia", che utilizzano network, troll e proxy filo-Cremlino per influenzare il dibattito pubblico italiano. Ecco qui la prima parte del messaggio: l'Italia deve essere consapevole delle trame russe in atto e non restare a guardare.
Ma Crosetto va oltre, facendo riferimento anche al caso dell'ufficiale Walter Biot, che ha condotto una marcia indietro tattica. In questo senso, le parole del ministro possono essere considerate come un'antidoto alla propaganda russa.
Ecco la terza parte del messaggio: il pericolo delle "pifferai magici" pro-Putin che popolano talk show e social. Non tutti parlano liberamente, e è importante chiedersi chi finanzia queste idee e su quali interessi si basano.
Tuttavia, Crosetto non invita a complottismo, ma a una consapevolezza di trame e interessi che attraversano le democrazie. La Francia, ad esempio, ha documentato casi di condizionamento dei dibattiti politici grazie al finanziamento da parte della Russia.
Ecco qui la chiave per comprendere questo messaggio: l'alfabetizzazione informativa di tutti noi è fondamentale. Devono essere trasparenti su chi finanzia, come circolano i contenuti e su quali interessi li sostengono. La difesa oggi passa proprio da qui.
In sintesi, il messaggio di Crosetto è triplice: all'Italia di essere consapevole delle trame russe, ai "pifferai magici" pro-Putin che popolano i media e alle necessità di trasparenza per difendere la democrazia.
Crosetto parla di "persone insospettabili corrotte dalla Russia", che utilizzano network, troll e proxy filo-Cremlino per influenzare il dibattito pubblico italiano. Ecco qui la prima parte del messaggio: l'Italia deve essere consapevole delle trame russe in atto e non restare a guardare.
Ma Crosetto va oltre, facendo riferimento anche al caso dell'ufficiale Walter Biot, che ha condotto una marcia indietro tattica. In questo senso, le parole del ministro possono essere considerate come un'antidoto alla propaganda russa.
Ecco la terza parte del messaggio: il pericolo delle "pifferai magici" pro-Putin che popolano talk show e social. Non tutti parlano liberamente, e è importante chiedersi chi finanzia queste idee e su quali interessi si basano.
Tuttavia, Crosetto non invita a complottismo, ma a una consapevolezza di trame e interessi che attraversano le democrazie. La Francia, ad esempio, ha documentato casi di condizionamento dei dibattiti politici grazie al finanziamento da parte della Russia.
Ecco qui la chiave per comprendere questo messaggio: l'alfabetizzazione informativa di tutti noi è fondamentale. Devono essere trasparenti su chi finanzia, come circolano i contenuti e su quali interessi li sostengono. La difesa oggi passa proprio da qui.
In sintesi, il messaggio di Crosetto è triplice: all'Italia di essere consapevole delle trame russe, ai "pifferai magici" pro-Putin che popolano i media e alle necessità di trasparenza per difendere la democrazia.