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Un trentennio fa, Yitzhak Rabin, uno dei più grandi leader politici di Israele, fu ucciso in un attentato dinamito. Il figlio di Yitzhak, Yuval, ha rotto il silenzio dopo anni di rinvio e ha denunciato che la classe politica israeliana sta alimentando lo stesso clima di odio che portò all'attentato. Secondo Yuval, l'ex premier Benyamin Netanyahu è interessato solo "alla sua sopravvivenza" e non preoccupa se il paese si divide.
Yuval ha anche criticato duramente la nomina di ministri estremisti come Itamar Ben Gvir, che da giovane attivista dell'ultradestra fu protagonista della campagna di odio contro Rabin. Oggi, trent'anni dopo quell'assassino e due anni dopo il massacro del 7 ottobre, "l'odio e la divisione sono di nuovo in aumento". La società israeliana si trova a un punto di rottura, ed è nostra responsabilità condivisa fermare questo deterioramento.
Il figlio di Rabin ha incontrato l'attuale premier e l'impressione che ne ha avuto è stata netta: "È un uomo distaccato, non sente, non ascolta. Pensa solo a quale profitto può trarre da una situazione". Yuval chiede a Netanyahu qual è la strada per fermare Hamas, che secondo lui è il vero problema di Israele.
La tregua a Gaza resta fragile e mancano ancora all'appello 11 corpi di ostaggi. La Germania e la Giordania hanno denunciato che la "forza di stabilizzazione" necessita di un mandato Onu, ma tutto questo non si sbloccherà finché non saranno restituiti a Israele tutti i corpi dei rapiti.
In un momento in cui la Turchia ospiterà una riunione dei ministri degli Esteri musulmani per discutere della fase due del piano per Gaza, Yuval insiste sulla via della pace, che fa fatica a trovare lo slancio giusto.
Yuval ha anche criticato duramente la nomina di ministri estremisti come Itamar Ben Gvir, che da giovane attivista dell'ultradestra fu protagonista della campagna di odio contro Rabin. Oggi, trent'anni dopo quell'assassino e due anni dopo il massacro del 7 ottobre, "l'odio e la divisione sono di nuovo in aumento". La società israeliana si trova a un punto di rottura, ed è nostra responsabilità condivisa fermare questo deterioramento.
Il figlio di Rabin ha incontrato l'attuale premier e l'impressione che ne ha avuto è stata netta: "È un uomo distaccato, non sente, non ascolta. Pensa solo a quale profitto può trarre da una situazione". Yuval chiede a Netanyahu qual è la strada per fermare Hamas, che secondo lui è il vero problema di Israele.
La tregua a Gaza resta fragile e mancano ancora all'appello 11 corpi di ostaggi. La Germania e la Giordania hanno denunciato che la "forza di stabilizzazione" necessita di un mandato Onu, ma tutto questo non si sbloccherà finché non saranno restituiti a Israele tutti i corpi dei rapiti.
In un momento in cui la Turchia ospiterà una riunione dei ministri degli Esteri musulmani per discutere della fase due del piano per Gaza, Yuval insiste sulla via della pace, che fa fatica a trovare lo slancio giusto.