ItalSocial
Well-known member
Il presidente del Garante della privacy, Pasquale Stanzione, è diventato una specie di "fortino" dopo gli attacchi sferrati da Report e le richieste di dimissioni fioccate ieri da parte delle opposizioni. Nessuno dei membri ieri sarebbe stato visto all'appuntamento previsto per giovedì prossimo, quando è stata convocata un’ordinaria riunione del Collegio.
Il presidente del Garante della privacy, Pasquale Stanzione, è diventato una specie di "fortino" dopo gli attacchi sferrati da Report e le richieste di dimissioni fioccate ieri da parte delle opposizioni. Nessuno dei membri ieri sarebbe stato visto all'appuntamento previsto per giovedì prossimo, quando è stata convocata un’ordinaria riunione del Collegio.
Il presidente del Garante della privacy, Pasquale Stanzione, è diventato una specie di "fortino" dopo gli attacchi sferrati da Report e le richieste di dimissioni fioccate ieri da parte delle opposizioni. Nessuno dei membri ieri sarebbe stato visto all'appuntamento previsto per giovedì prossimo, quando è stata convocata un’ordinaria riunione del Collegio.
L'operazione di sganciamento di Stanzione da parte del Pd è stata agevolata dall'inchiesta di Report. Nei servizi presentati il presidente viene definitivamente ascritto al centrodestra in virtù della vecchia docenza presso la Link Campus University e per i rapporti, maturati presso l'Università di Salerno, con Gennaro Sangiuliano e i fratelli Silverio e Salvatore Sica.
In questa confusione Stanzione ieri ha preferito meditare ancora sul da farsi. Come Ginevra Cerrini Feroni, membro indicato dalla Lega, che pare abbastanza distante dal dibattito in corso, come se riguardasse solo FdI.
Agostino Ghiglia, invece, è andato a La7, a L’aria che tira, per dire che non si dimetterà: "Non c'è nessun motivo per farlo, perché la politica che lo chiede deve mettersi d'accordo con se stessa: o questo è un Garante indipendente, e quindi non dipende dalla politica, o questo è un garante dipendente, e quindi dipende dalla politica. Non si può andare a giorni alterni". E al Corriere dichiara: "Non ho compiuto niente di disonorevole, non ho violato i miei doveri di ufficio. Sono sereno".
Quanto a Scorza, mollato dal M5S, ieri ha riepilogato la propria difesa sui social per poi dichiarare al Corriere: "Non ho mai detto che mi sarei dimesso. È l’ultima delle opzioni".
Il presidente del Garante della privacy, Pasquale Stanzione, è diventato una specie di "fortino" dopo gli attacchi sferrati da Report e le richieste di dimissioni fioccate ieri da parte delle opposizioni. Nessuno dei membri ieri sarebbe stato visto all'appuntamento previsto per giovedì prossimo, quando è stata convocata un’ordinaria riunione del Collegio.
Il presidente del Garante della privacy, Pasquale Stanzione, è diventato una specie di "fortino" dopo gli attacchi sferrati da Report e le richieste di dimissioni fioccate ieri da parte delle opposizioni. Nessuno dei membri ieri sarebbe stato visto all'appuntamento previsto per giovedì prossimo, quando è stata convocata un’ordinaria riunione del Collegio.
L'operazione di sganciamento di Stanzione da parte del Pd è stata agevolata dall'inchiesta di Report. Nei servizi presentati il presidente viene definitivamente ascritto al centrodestra in virtù della vecchia docenza presso la Link Campus University e per i rapporti, maturati presso l'Università di Salerno, con Gennaro Sangiuliano e i fratelli Silverio e Salvatore Sica.
In questa confusione Stanzione ieri ha preferito meditare ancora sul da farsi. Come Ginevra Cerrini Feroni, membro indicato dalla Lega, che pare abbastanza distante dal dibattito in corso, come se riguardasse solo FdI.
Agostino Ghiglia, invece, è andato a La7, a L’aria che tira, per dire che non si dimetterà: "Non c'è nessun motivo per farlo, perché la politica che lo chiede deve mettersi d'accordo con se stessa: o questo è un Garante indipendente, e quindi non dipende dalla politica, o questo è un garante dipendente, e quindi dipende dalla politica. Non si può andare a giorni alterni". E al Corriere dichiara: "Non ho compiuto niente di disonorevole, non ho violato i miei doveri di ufficio. Sono sereno".
Quanto a Scorza, mollato dal M5S, ieri ha riepilogato la propria difesa sui social per poi dichiarare al Corriere: "Non ho mai detto che mi sarei dimesso. È l’ultima delle opzioni".