ItaliaOnline
Well-known member
L'incredibile storia del furto al Louvre si svela.
Due ladri esperti, noti alle forze dell'ordine per furti di gioielli, sono stati arrestati dopo una settimana di cauta ricerca. La polizia francese ha finalmente incastrato i maldestri "Lupin" grazie a un insieme di prove, tra cui 150 campioni di DNA recuperati dagli oggetti lasciati durante la fuga e le tracce telefoniche.
Il colpo è stato durissimo, ma anche un po' goffo. I ladri sapevano che gli allarmi del museo avevano già allertato guardiani e polizia, quindi non sono riusciti a dare fuoco agli oggetti non trasportabili sui due scooter utilizzati per la fuga. E, nella fretta, non hanno nemmeno riuscito a distruggere il montacarichi usato per l'assalto.
Gli investigatori francesi hanno scoperto che i due arrestati erano già noti alle forze dell'ordine per furti di gioielli. Sono stati definiti "ladri esperti, specializzati in furti di gioielli, ma esecutori di medio livello". Probabilmente sono stati ingaggiati su commissione.
La notizia dell'arresto ha fatto infuriare la procuratrice Laure Beccuau, che avrebbe voluto mantenere il segreto sulle indagini. Ma ora gli investigatori devono proseguire le loro ricerche senza più nascondersi.
In attesa di rivedere completamente la sicurezza del Louvre, una parte dei gioielli superstiti è stata trasferita alla Banca di Francia e depositata nella camera blindata dell'istituto. Un caveau posto a 26 metri di profondità, dove sono già conservate quasi tutte le riserve auree francesi e diversi tesori.
L'incrocio dei profili genetici con i database delle persone già schedate ha permesso agli investigatori di effettuare un blitz definitivo prima che i due malviventi avessero la possibilità di lasciare l'Europa. E adesso, gli inquirenti sperano di tenere comunque l'azione sotto copertura e scoprire se ci sono altri complici nella banda.
La storia del furto al Louvre è ancora una volta svelata, e sembra che i ladri abbiano commesso un errore prezioso. Ma ora, gli investigatori devono essere più attenti di mai.
Due ladri esperti, noti alle forze dell'ordine per furti di gioielli, sono stati arrestati dopo una settimana di cauta ricerca. La polizia francese ha finalmente incastrato i maldestri "Lupin" grazie a un insieme di prove, tra cui 150 campioni di DNA recuperati dagli oggetti lasciati durante la fuga e le tracce telefoniche.
Il colpo è stato durissimo, ma anche un po' goffo. I ladri sapevano che gli allarmi del museo avevano già allertato guardiani e polizia, quindi non sono riusciti a dare fuoco agli oggetti non trasportabili sui due scooter utilizzati per la fuga. E, nella fretta, non hanno nemmeno riuscito a distruggere il montacarichi usato per l'assalto.
Gli investigatori francesi hanno scoperto che i due arrestati erano già noti alle forze dell'ordine per furti di gioielli. Sono stati definiti "ladri esperti, specializzati in furti di gioielli, ma esecutori di medio livello". Probabilmente sono stati ingaggiati su commissione.
La notizia dell'arresto ha fatto infuriare la procuratrice Laure Beccuau, che avrebbe voluto mantenere il segreto sulle indagini. Ma ora gli investigatori devono proseguire le loro ricerche senza più nascondersi.
In attesa di rivedere completamente la sicurezza del Louvre, una parte dei gioielli superstiti è stata trasferita alla Banca di Francia e depositata nella camera blindata dell'istituto. Un caveau posto a 26 metri di profondità, dove sono già conservate quasi tutte le riserve auree francesi e diversi tesori.
L'incrocio dei profili genetici con i database delle persone già schedate ha permesso agli investigatori di effettuare un blitz definitivo prima che i due malviventi avessero la possibilità di lasciare l'Europa. E adesso, gli inquirenti sperano di tenere comunque l'azione sotto copertura e scoprire se ci sono altri complici nella banda.
La storia del furto al Louvre è ancora una volta svelata, e sembra che i ladri abbiano commesso un errore prezioso. Ma ora, gli investigatori devono essere più attenti di mai.