"Avemmaria", il film che ha catturato l'attenzione di tutti a Torino, è un vero e proprio viaggio nella disperazione della Napoli degli anni Ottanta. Fortunato Cerlino, regista esordiente con "Se vuoi essere felice", ci presenta un mondo crudele e spietato, in cui la gioventù è soffocata e schiacciata dalla realtà.
Il protagonista, Felice, interpretato da Mario Di Leva, è un ragazzino che vive nel "Far West" di Pianura, un sobborchio violento e grigio, dove la scuola è una prigione. La sua vita è segnata dalla meschinità del mondo fuori e dall'isteria dei genitori, che lo hanno portato al limite dell'umana sopportazione.
Ma Felice non è solo: esiste anche un compagno di viaggio, Salvatore Esposito, il "figlio" del celebre Genny. La sua presenza è misteriosa e protettiva, come se volesse essere il riluttante Virgilio della Divina Commedia in un mondo oscuro. Cerlino utilizza questa dinamica per sottolineare la fragilità di Felice e la sua ricerca di conforto in un mondo spietato.
Il film è un vero e proprio bilanciamento di registri, tra crudezza e sogno, realtà e onirico. Cerlino cerca di contaminare le immagini con gli slanci dell'onirico, creando uno sguardo in rima a un meccanismo di strozzamento a spirale.
Tuttavia, il film non riesce a mantenere la sua intensità e la sua ambizione. Si abbassa presto nelle sue ambizioni e si ripete ancora e ancora l'idea di tormento ed evasione. Ma ci sono anche frammenti allucinatori che parlano della paura d'essere padre e del complesso di ripercorrere le orme del passato, in un viaggio a ritroso nel "cuore della tenebra" della gioventù.
In sintesi, "Avemmaria" è un film intenso e sentito, che ci presenta un mondo crudele e disperante. Cerlino ha fatto un buon lavoro esordiente, ma il film potrebbe aver bisogno di un po' di rifinimento per raggiungere la sua piena potenzialità.
**Voto: 4,5/5**
Il film è stato un vero e proprio shock, nonostante alcune debolezze. Cerlino ha dimostrato una grande sensibilità e una profonda conoscenza del tema trattato. Il cast ha fatto un ottimo lavoro, soprattutto Esposito, che è riuscito a catturare la fragilità di Felice.
In sintesi, "Avemmaria" è un film che non dimenticherai presto e che ti lascierà con un senso di shock e di riflessione. Cerlino è un talento da tenere d'occhio, e questo film è solo il primo passo su una carriera promettente.
Il protagonista, Felice, interpretato da Mario Di Leva, è un ragazzino che vive nel "Far West" di Pianura, un sobborchio violento e grigio, dove la scuola è una prigione. La sua vita è segnata dalla meschinità del mondo fuori e dall'isteria dei genitori, che lo hanno portato al limite dell'umana sopportazione.
Ma Felice non è solo: esiste anche un compagno di viaggio, Salvatore Esposito, il "figlio" del celebre Genny. La sua presenza è misteriosa e protettiva, come se volesse essere il riluttante Virgilio della Divina Commedia in un mondo oscuro. Cerlino utilizza questa dinamica per sottolineare la fragilità di Felice e la sua ricerca di conforto in un mondo spietato.
Il film è un vero e proprio bilanciamento di registri, tra crudezza e sogno, realtà e onirico. Cerlino cerca di contaminare le immagini con gli slanci dell'onirico, creando uno sguardo in rima a un meccanismo di strozzamento a spirale.
Tuttavia, il film non riesce a mantenere la sua intensità e la sua ambizione. Si abbassa presto nelle sue ambizioni e si ripete ancora e ancora l'idea di tormento ed evasione. Ma ci sono anche frammenti allucinatori che parlano della paura d'essere padre e del complesso di ripercorrere le orme del passato, in un viaggio a ritroso nel "cuore della tenebra" della gioventù.
In sintesi, "Avemmaria" è un film intenso e sentito, che ci presenta un mondo crudele e disperante. Cerlino ha fatto un buon lavoro esordiente, ma il film potrebbe aver bisogno di un po' di rifinimento per raggiungere la sua piena potenzialità.
**Voto: 4,5/5**
Il film è stato un vero e proprio shock, nonostante alcune debolezze. Cerlino ha dimostrato una grande sensibilità e una profonda conoscenza del tema trattato. Il cast ha fatto un ottimo lavoro, soprattutto Esposito, che è riuscito a catturare la fragilità di Felice.
In sintesi, "Avemmaria" è un film che non dimenticherai presto e che ti lascierà con un senso di shock e di riflessione. Cerlino è un talento da tenere d'occhio, e questo film è solo il primo passo su una carriera promettente.