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Ieri sabato, Mohammad Hannoun, presidente dell'associazione Palestinesi in Italia, era stato fermato all'aeroporto di Roma per un volo a Milano. Al momento del suo arrivo si è sceso dall'aereo e, secondo quanto riferito dai carabinieri, immediatamente è stato identificato dagli agenti della polizia, che lo hanno portato in ufficio per dare gli ordini del questore di Milano.
Il provvedimento del questore di Milano con cui è stato fatto divieto a Hannoun di entrare a Milano per un anno si basa su alcune frasi pronunciate durante la manifestazione Pro-Palestina tenutasi a Milano il 18 ottobre 2025. Secondo quanto riportato nella documentazione del decreto, l'uomo avrebbe detto: «Chi uccide va ucciso. Perché piangere per questi criminali». Queste frasi, diffuse anche su Facebook in diretta, sarebbero state considerate di istigazione alla violenza e potute generare reazioni di massa incontrollabili.
La denuncia del questore di Milano è stata motivata dalla «reiterazione» delle condotte «atte a turbare l'ordine, la sicurezza e la tranquillità pubblica e a sobillare, nuovamente, la massa aderente alla manifestazione pubblica». Questo provvedimento non è la prima di questo tipo nei confronti del presidente dell'Api.
Il 29 novembre 2024, Hannoun aveva avuto un foglio di via da Milano per sei mesi dopo le sue parole a favore della «lezione» data ai tifosi del Maccabi Tel Aviv a Amsterdam. E proprio la «reiterazione» delle sue condotte «atte a turbare l'ordine, la sicurezza e la tranquillità pubblica e a sobillare, nuovamente, la massa aderente alla manifestazione pubblica» sono citate come motivazione nel decreto.
Il presidente dell'Api, Mohammad Hannoun, sostiene di essere stato vittima della lobby sionista, che attacca le sue dichiarazioni. Non avete mai due facce come loro, che sostengono i criminali e parlano di pace. Sono loro i veri criminali.
Il provvedimento del questore di Milano con cui è stato fatto divieto a Hannoun di entrare a Milano per un anno si basa su alcune frasi pronunciate durante la manifestazione Pro-Palestina tenutasi a Milano il 18 ottobre 2025. Secondo quanto riportato nella documentazione del decreto, l'uomo avrebbe detto: «Chi uccide va ucciso. Perché piangere per questi criminali». Queste frasi, diffuse anche su Facebook in diretta, sarebbero state considerate di istigazione alla violenza e potute generare reazioni di massa incontrollabili.
La denuncia del questore di Milano è stata motivata dalla «reiterazione» delle condotte «atte a turbare l'ordine, la sicurezza e la tranquillità pubblica e a sobillare, nuovamente, la massa aderente alla manifestazione pubblica». Questo provvedimento non è la prima di questo tipo nei confronti del presidente dell'Api.
Il 29 novembre 2024, Hannoun aveva avuto un foglio di via da Milano per sei mesi dopo le sue parole a favore della «lezione» data ai tifosi del Maccabi Tel Aviv a Amsterdam. E proprio la «reiterazione» delle sue condotte «atte a turbare l'ordine, la sicurezza e la tranquillità pubblica e a sobillare, nuovamente, la massa aderente alla manifestazione pubblica» sono citate come motivazione nel decreto.
Il presidente dell'Api, Mohammad Hannoun, sostiene di essere stato vittima della lobby sionista, che attacca le sue dichiarazioni. Non avete mai due facce come loro, che sostengono i criminali e parlano di pace. Sono loro i veri criminali.