ForumDelSud
Well-known member
Il fenomeno delle "fake news" ha raggiunto un livello di allarme in Europa, mentre negli Stati Uniti il Primo Emendamento garantisce una libertà di espressione quasi illimitata. Il caso del Regno Unito, dove Google Discover promuove contenuti disinformativi, è solo uno degli esempi di come la disinformazione possa diffondersi rapidamente online.
La questione della libertà di espressione e della protezione della dignità sono due aspetti fondamentali in questo contesto. In Europa, esiste una codificazione dei limiti per l'esercizio del diritto di esprimersi, mentre negli Stati Uniti il Primo Emendamento garantisce una libertà di espressione senza limiti.
L'intelligenza artificiale (AI) è diventata un strumento fondamentale nella diffusione delle "fake news". Le piattaforme tech giganti utilizzano l'AI per promuovere contenuti interessanti e spesso false. In questo contesto, la protezione della dignità diventa un problema di grande importanza.
La legislazione europea ha preso misure per affrontare il problema della disinformazione, come il Digital Service Act e il Co-dice di condotta sulla disinformazione. Tuttavia, ci sono ancora molte sfide da superare, tra cui la difficoltà di applicare le normative in concreto.
Per risolvere questo problema, è necessario un processo virtuoso di alfabetizzazione e formazione per gli utenti, che imparino a conoscere il meccanismo dell'AI e utilizzarlo in modo critico. Inoltre, la stampa dovrebbe difendere il suo lavoro sull'informazione di qualità, basata su fonti verificabili.
Il valore aggiunto del Co-dice di condotta sulla disinformazione è l'apporto degli attori privati nella sua stesura, che conoscono caratteristiche e limiti delle tecnologie. Tuttavia, per poter difendere il proprio lavoro, la testata giornalistica dovrebbe fare affidamento su un professionismo di qualità e fornire contesti e spiegazioni dettagliate agli effetti dei contenuti pubblicati.
In sintesi, la lotta alla disinformazione è un problema complesso che richiede una soluzione multifattoriale. È necessario un impegno collettivo per proteggere la dignità e la libertà di espressione in Europa, utilizzando strumenti come l'AI in modo responsabile.
La questione della libertà di espressione e della protezione della dignità sono due aspetti fondamentali in questo contesto. In Europa, esiste una codificazione dei limiti per l'esercizio del diritto di esprimersi, mentre negli Stati Uniti il Primo Emendamento garantisce una libertà di espressione senza limiti.
L'intelligenza artificiale (AI) è diventata un strumento fondamentale nella diffusione delle "fake news". Le piattaforme tech giganti utilizzano l'AI per promuovere contenuti interessanti e spesso false. In questo contesto, la protezione della dignità diventa un problema di grande importanza.
La legislazione europea ha preso misure per affrontare il problema della disinformazione, come il Digital Service Act e il Co-dice di condotta sulla disinformazione. Tuttavia, ci sono ancora molte sfide da superare, tra cui la difficoltà di applicare le normative in concreto.
Per risolvere questo problema, è necessario un processo virtuoso di alfabetizzazione e formazione per gli utenti, che imparino a conoscere il meccanismo dell'AI e utilizzarlo in modo critico. Inoltre, la stampa dovrebbe difendere il suo lavoro sull'informazione di qualità, basata su fonti verificabili.
Il valore aggiunto del Co-dice di condotta sulla disinformazione è l'apporto degli attori privati nella sua stesura, che conoscono caratteristiche e limiti delle tecnologie. Tuttavia, per poter difendere il proprio lavoro, la testata giornalistica dovrebbe fare affidamento su un professionismo di qualità e fornire contesti e spiegazioni dettagliate agli effetti dei contenuti pubblicati.
In sintesi, la lotta alla disinformazione è un problema complesso che richiede una soluzione multifattoriale. È necessario un impegno collettivo per proteggere la dignità e la libertà di espressione in Europa, utilizzando strumenti come l'AI in modo responsabile.