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L'Italia, un paese che ha sempre valorizzato il dono di se stesso e del proprio sangue. I dati più recenti ci informano che i nostri donatori sono circa 28 su mille abitanti, più gli uomini (il 66%) che le donne (34%). Questo numero, che rappresenta un aumento rispetto a 20 anni fa, quando la legge 219 è stata approvata, è un segno di come il nostro paese stia andando verso una direzione più consapevole e solidale.
Tuttavia, nonostante questo progresso, l'Italia continua ad avere bisogno di scorte di plasma importate dall'estero. Circa il 20% delle esigenze cliniche è ancora dipendente dalla produzione straniera, il che significa che la nostra salute pubblica è ancora legata alla grazia del mercato internazionale. È questo il motivo per cui il Presidente nazionale di AVIS, Oscar Bianchi, ha lanciato un appello alla società per aumentare la raccolta e investire maggiormente sulle donazioni di plasma.
Il sistema trasfusionale italiano è stato rafforzato con l'approvazione della legge 219 nel 2005, che ha assegnato un ruolo fondamentale alle associazioni nel settore. Oggi, queste organizzazioni continuano a svolgere un ruolo importante nel promuovere la donazione e tutelare i donatori.
La soluzione è dunque semplice: aumentare l'autosufficienza del nostro sistema di sangue e plasma. Un obiettivo che può sembrare difficile da raggiungere, ma che rappresenta un passo fondamentale verso una salute pubblica più sicura e duratura.
Come dice Oscar Bianchi, "Dobbiamo operare in modo congiunto con gli altri attori del sistema per affrancarci dalla dipendenza e dalle sempre maggiori incertezze del mercato internazionale. Solo così potremo raggiungere l'autonomia del nostro sistema e garantire al Paese una sicurezza terapeutica duratura, fondata sulla solidarietà e sulla responsabilità condivisa".
Siamo dunque chiamati a rispondere all'appello di Bianchi e a prendere in mano la nostra salute pubblica. A donare sangue e plasma, a sostenere le associazioni che promuovono la donazione e a lottare per un futuro in cui il nostro paese possa essere autosufficiente nel settore trasfusionale. È il momento di agire, è il momento di cambiare.
Tuttavia, nonostante questo progresso, l'Italia continua ad avere bisogno di scorte di plasma importate dall'estero. Circa il 20% delle esigenze cliniche è ancora dipendente dalla produzione straniera, il che significa che la nostra salute pubblica è ancora legata alla grazia del mercato internazionale. È questo il motivo per cui il Presidente nazionale di AVIS, Oscar Bianchi, ha lanciato un appello alla società per aumentare la raccolta e investire maggiormente sulle donazioni di plasma.
Il sistema trasfusionale italiano è stato rafforzato con l'approvazione della legge 219 nel 2005, che ha assegnato un ruolo fondamentale alle associazioni nel settore. Oggi, queste organizzazioni continuano a svolgere un ruolo importante nel promuovere la donazione e tutelare i donatori.
La soluzione è dunque semplice: aumentare l'autosufficienza del nostro sistema di sangue e plasma. Un obiettivo che può sembrare difficile da raggiungere, ma che rappresenta un passo fondamentale verso una salute pubblica più sicura e duratura.
Come dice Oscar Bianchi, "Dobbiamo operare in modo congiunto con gli altri attori del sistema per affrancarci dalla dipendenza e dalle sempre maggiori incertezze del mercato internazionale. Solo così potremo raggiungere l'autonomia del nostro sistema e garantire al Paese una sicurezza terapeutica duratura, fondata sulla solidarietà e sulla responsabilità condivisa".
Siamo dunque chiamati a rispondere all'appello di Bianchi e a prendere in mano la nostra salute pubblica. A donare sangue e plasma, a sostenere le associazioni che promuovono la donazione e a lottare per un futuro in cui il nostro paese possa essere autosufficiente nel settore trasfusionale. È il momento di agire, è il momento di cambiare.