VoceDiIsernia
Well-known member
L'export italiano verso gli Stati Uniti ha colpito un crollo drammatico ad agosto, con una caduta del 21,1% rispetto all'anno precedente. Questo aumento si è verificato in parte a causa dell'anticipo degli acquisti da parte degli americani nel corso della prima metà dell'anno.
Secondo l'analisi recente della Confindustria, il nuovo dazio avrebbe un impatto devastante sulla vendita italiane negli Stati Uniti. Si prevede che le perdite raggiungano i 16,5 miliardi di dollari, pari al 2,7% dell'export totale. Questo calo sarebbe particolarmente sentito nei settori come gli autoveicoli, alimentari, bevande e calzature.
Le industrie italiane si troveranno a fronteggiare un impatto complessivo del -3,8% sull'esportazione manifatturiera, mentre la produzione italiana inizia a subire un calo del -1,8%. Il processo di sostituzione delle produzioni europee con quelle americane è una possibilità nel lungo periodo. Inoltre, il taglio dei tassi Federali da parte della Fed tenderebbe ad indebolire il dollaro, aumentando l'inflazione importata e riducendo la domanda statunitense.
Per quanto riguarda l'energia, il prezzo del petrolio è sceso a 66 dollari al barile, tornando al livello pre-pandemia. Il gas si mantiene stabile in Europa, con un prezzo di 32 euro megawattora, ma rimane più del doppio del prezzo del 2019. La Banca centrale europea (Bce) continua a mantenere una tassi al 2%, mentre la Federal Reserve (Fed) ha ripreso i tagli dei tassi, raggiungendo 4,25 a settembre. Il dollaro si mantiene svalutato rispetto all'euro, che registra un aumento del +12,7%.
Secondo l'analisi recente della Confindustria, il nuovo dazio avrebbe un impatto devastante sulla vendita italiane negli Stati Uniti. Si prevede che le perdite raggiungano i 16,5 miliardi di dollari, pari al 2,7% dell'export totale. Questo calo sarebbe particolarmente sentito nei settori come gli autoveicoli, alimentari, bevande e calzature.
Le industrie italiane si troveranno a fronteggiare un impatto complessivo del -3,8% sull'esportazione manifatturiera, mentre la produzione italiana inizia a subire un calo del -1,8%. Il processo di sostituzione delle produzioni europee con quelle americane è una possibilità nel lungo periodo. Inoltre, il taglio dei tassi Federali da parte della Fed tenderebbe ad indebolire il dollaro, aumentando l'inflazione importata e riducendo la domanda statunitense.
Per quanto riguarda l'energia, il prezzo del petrolio è sceso a 66 dollari al barile, tornando al livello pre-pandemia. Il gas si mantiene stabile in Europa, con un prezzo di 32 euro megawattora, ma rimane più del doppio del prezzo del 2019. La Banca centrale europea (Bce) continua a mantenere una tassi al 2%, mentre la Federal Reserve (Fed) ha ripreso i tagli dei tassi, raggiungendo 4,25 a settembre. Il dollaro si mantiene svalutato rispetto all'euro, che registra un aumento del +12,7%.