Una chat femminista che si trasforma in una piatta forma di odio e disprezzo. Una trio di attiviste-scrittrici, Carlotta Vagnoli, Valeria Fonte e Benedetta Sabene, ha scatenato un furacchio di insulti contro alcune delle più influenti donne italiane, tra cui la Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, l'antifascista Liliana Segre, il giornalista Michela Murgia e molte altre.
Il loro commento è stato così scaturo che si è limitato a rinfacciare ai loro obiettori di femminismo le stesse cose che si rivolgono ad esse. Un corpo a corpo che sembra più un'esibizione di odio che una discussione costruttiva.
E' inaccettabile che persone con una certa convinzione politica, magari anche con rancore nei confronti del sistema, si facciano vittime dell'aggressività e dei rancori.
La Chat "Fascistella" è un esempio di come il linguaggio online possa essere utilizzato per ispirare il disprezzo e l'odio contro chi non condivide le nostre opinioni. Una forma di "femminismo" che si trasforma in una maschera di misoginia, razzismo e antisemitismo.
La società italiana ha bisogno di persone come Cecilia Sala che si fanno spiegare i diritti umani da quelli che godono quando l'Iran rapisce una giornalista.
Il loro commento è stato così scaturo che si è limitato a rinfacciare ai loro obiettori di femminismo le stesse cose che si rivolgono ad esse. Un corpo a corpo che sembra più un'esibizione di odio che una discussione costruttiva.
E' inaccettabile che persone con una certa convinzione politica, magari anche con rancore nei confronti del sistema, si facciano vittime dell'aggressività e dei rancori.
La Chat "Fascistella" è un esempio di come il linguaggio online possa essere utilizzato per ispirare il disprezzo e l'odio contro chi non condivide le nostre opinioni. Una forma di "femminismo" che si trasforma in una maschera di misoginia, razzismo e antisemitismo.
La società italiana ha bisogno di persone come Cecilia Sala che si fanno spiegare i diritti umani da quelli che godono quando l'Iran rapisce una giornalista.