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Gli anziani in attesa, la disperazione di Enrica Locatelli: "Mio padre, 80enne, è stato trattato come un peso. Sei ore di attesa senza spiegazioni, poi se ne è andato via".
A Papa Giovanni, il Pronto Soccorso degli Ospedali Riuniti di Bergamo, la situazione è piuttosto critica. La figlia di un medico, Enrica Locatelli, ci racconta le sue esperienze personali.
Una domenica 16 novembre, su richiesta del padre Alberto, 80enne, si è recato al Pronto Soccorso con la figlia Enrica. "Visibilmente dolorante", l'uomo era stato accolto al triage. Tuttavia, nonostante avessero richiesto una visitazione, hanno dovuto attendere tre ore per essere ricevuti.
"Passa un'ora, ne passano due, poi tre...", racconta Enrica Locatelli. "I monitor che indicano le liste d’attesa non funzionavano: eravamo fermi al 12 novembre." La situazione è diventata ancora più critica dopo una ora: "Mio padre era dolorante e piuttosto provato da un'attesa snervante. Stessa identica risposta dell'ora prima. Con la differenza che, nel frattempo, eravamo stati 'scavalcati' da tanti altri pazienti."
La figlia di un medico sottolinea che suo padre non era assolutamente in pericolo di vita, ma stava meno bene di molti giovani pazienti che si presentano senza alcuna attesa. "Quando si va dal Pronto Soccorso, ci si aspetta di essere aiutati in un secondo tempo", dice Enrica Locatelli.
"Ma questa è la realtà che incontriamo ogni giorno: persone anziane trattate come peso, con una cura disordinata e senza rispetto." Enrica Locatelli sottolinea come il sistema sanitario italiano stia facendo "più danni del bene". Questo caso rappresenta un esempio della situazione critica che affligge gli ospedali in tutta Italia.
A Papa Giovanni, il Pronto Soccorso degli Ospedali Riuniti di Bergamo, la situazione è piuttosto critica. La figlia di un medico, Enrica Locatelli, ci racconta le sue esperienze personali.
Una domenica 16 novembre, su richiesta del padre Alberto, 80enne, si è recato al Pronto Soccorso con la figlia Enrica. "Visibilmente dolorante", l'uomo era stato accolto al triage. Tuttavia, nonostante avessero richiesto una visitazione, hanno dovuto attendere tre ore per essere ricevuti.
"Passa un'ora, ne passano due, poi tre...", racconta Enrica Locatelli. "I monitor che indicano le liste d’attesa non funzionavano: eravamo fermi al 12 novembre." La situazione è diventata ancora più critica dopo una ora: "Mio padre era dolorante e piuttosto provato da un'attesa snervante. Stessa identica risposta dell'ora prima. Con la differenza che, nel frattempo, eravamo stati 'scavalcati' da tanti altri pazienti."
La figlia di un medico sottolinea che suo padre non era assolutamente in pericolo di vita, ma stava meno bene di molti giovani pazienti che si presentano senza alcuna attesa. "Quando si va dal Pronto Soccorso, ci si aspetta di essere aiutati in un secondo tempo", dice Enrica Locatelli.
"Ma questa è la realtà che incontriamo ogni giorno: persone anziane trattate come peso, con una cura disordinata e senza rispetto." Enrica Locatelli sottolinea come il sistema sanitario italiano stia facendo "più danni del bene". Questo caso rappresenta un esempio della situazione critica che affligge gli ospedali in tutta Italia.