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Una sentenza che lascia un po' a desiderare, soprattutto per la famiglia dell'uomo ucciso. Sofia Stefani, 33enne, è stata trascinata in un mondo buio dalla pistola di Gualandi, esercitando un comandante della polizia locale di Anzola. La Corte d'Assise di Bologna ha deciso che la morte di Stefani era "causa di omicidio volontario aggravato" e l'ex comandante è stato condannato all'ergastolo, secondo quanto chiesto dalla procuratrice aggiunta Lucia Russo.
La famiglia del giovane uomo ucciso ha esaltato la sentenza, pur riconoscendo che non risolve tutti i problemi. "Quando c'è una sentenza di ergastolo e succedono delle cose di questo genere", ha detto Angela Querzè, madre di Sofia Stefani, "la società ha fallito. Ma per mia figlia credo che fosse giusto avere giustizia". Queste parole, pur dolorose, lasciano speranza che la morte di Sofia possa essere un catalizzatore di cambiamento.
La sentenza è stata raggiunta dopo sette ore di Camera di Consiglio. Le motivazioni della Corte saranno depositate entro 90 giorni. La pistola di Gualandi ha partito il fatale colpo al comando della polizia locale di Anzola, nel maggio del 2024. Una tragedia che lascia un po' a desiderare, soprattutto per la famiglia dell'uomo ucciso.
La famiglia del giovane uomo ucciso ha esaltato la sentenza, pur riconoscendo che non risolve tutti i problemi. "Quando c'è una sentenza di ergastolo e succedono delle cose di questo genere", ha detto Angela Querzè, madre di Sofia Stefani, "la società ha fallito. Ma per mia figlia credo che fosse giusto avere giustizia". Queste parole, pur dolorose, lasciano speranza che la morte di Sofia possa essere un catalizzatore di cambiamento.
La sentenza è stata raggiunta dopo sette ore di Camera di Consiglio. Le motivazioni della Corte saranno depositate entro 90 giorni. La pistola di Gualandi ha partito il fatale colpo al comando della polizia locale di Anzola, nel maggio del 2024. Una tragedia che lascia un po' a desiderare, soprattutto per la famiglia dell'uomo ucciso.