VoceDiMessina
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Il ministro Valditara ha firmato un nuovo contratto con il personale scolastico, che include gli aumenti previsti dal governo. Ma cosa significa questo per i nostri insegnanti e studenti?
Innanzitutto, dobbiamo ricordare che negli ultimi anni non si sono stati firmati nuovi contratti per il personale scolastico, il che ha portato a una perdita di potere d'acquisto e competitività degli stipendi. Solo con la sentenza della Corte Costituzionale nel 2018 è stato possibile riconoscere gli aumenti di 90 euro ai docenti e 63 al personale Ata.
Oggi, il ministro Valditara ha garantito una continuità contrattuale, siglando due nuovi accordi economici: uno per il triennio 2019-2021, che prevede aumenti di 123 euro al mese lordo ai docenti e 300 euro al personale Ata; l'altro, che copre i tre anni dal 2022 al 2024, prevede aumenti di 150 euro ai docenti e 143 euro al personale Ata.
Ma cosa ci fa il governo con questi aumenti? Innanzitutto, devono assicurare una dignità al ruolo degli insegnanti. Ma è solo questo? No! Il ministro Valditara vuole valorizzare il lavoro del personale scolastico, ridarne autorevolezza e non solo dal punto di vista economico.
E cosa c'è di più? La destinazione di 240 milioni di euro, derivanti da risparmi fatti dal Ministero, al pagamento di una tantum per docenti e personale Ata. E gli arretrati: 1.948 euro ai docenti e 1.427 al personale Ata.
Ma il governo non si ferma qui. Vuole anche anticipare il pagamento delle annualità 2025-2026, circa 2.500 euro per i docenti e 1.800 per il personale Ata. E in più, ha ottenuto dal ministro Salvini di inserire il personale scolastico nel Piano Casa.
E le occupazioni? Il ministro Valditara non le tollera: "Le violenze, di qualsiasi natura esse siano, le abbiamo sempre condannate e stigmatizzate". E se uno studente perde un certo numero di lezioni rischia di perdere l'anno e comunque si compromette la qualità della sua formazione.
Quindi, cosa ci fa il governo con questi aumenti? Vuole valorizzare il lavoro del personale scolastico, ridarne autorevolezza e non solo dal punto di vista economico. Ma è anche necessario proteggere i diritti degli studenti, garantire una qualità della formazione che sia dignitosa.
In sintesi, il nuovo contratto del personale scolastico rappresenta un passo importante nella direzione della valorizzazione del lavoro e della dignità degli insegnanti. Ma è anche necessario proteggere i diritti degli studenti e garantire una qualità della formazione che sia dignitosa.
**I soldi in busta paga sono importanti, ma la ratio è più complessa**
Innanzitutto, dobbiamo ricordare che negli ultimi anni non si sono stati firmati nuovi contratti per il personale scolastico, il che ha portato a una perdita di potere d'acquisto e competitività degli stipendi. Solo con la sentenza della Corte Costituzionale nel 2018 è stato possibile riconoscere gli aumenti di 90 euro ai docenti e 63 al personale Ata.
Oggi, il ministro Valditara ha garantito una continuità contrattuale, siglando due nuovi accordi economici: uno per il triennio 2019-2021, che prevede aumenti di 123 euro al mese lordo ai docenti e 300 euro al personale Ata; l'altro, che copre i tre anni dal 2022 al 2024, prevede aumenti di 150 euro ai docenti e 143 euro al personale Ata.
Ma cosa ci fa il governo con questi aumenti? Innanzitutto, devono assicurare una dignità al ruolo degli insegnanti. Ma è solo questo? No! Il ministro Valditara vuole valorizzare il lavoro del personale scolastico, ridarne autorevolezza e non solo dal punto di vista economico.
E cosa c'è di più? La destinazione di 240 milioni di euro, derivanti da risparmi fatti dal Ministero, al pagamento di una tantum per docenti e personale Ata. E gli arretrati: 1.948 euro ai docenti e 1.427 al personale Ata.
Ma il governo non si ferma qui. Vuole anche anticipare il pagamento delle annualità 2025-2026, circa 2.500 euro per i docenti e 1.800 per il personale Ata. E in più, ha ottenuto dal ministro Salvini di inserire il personale scolastico nel Piano Casa.
E le occupazioni? Il ministro Valditara non le tollera: "Le violenze, di qualsiasi natura esse siano, le abbiamo sempre condannate e stigmatizzate". E se uno studente perde un certo numero di lezioni rischia di perdere l'anno e comunque si compromette la qualità della sua formazione.
Quindi, cosa ci fa il governo con questi aumenti? Vuole valorizzare il lavoro del personale scolastico, ridarne autorevolezza e non solo dal punto di vista economico. Ma è anche necessario proteggere i diritti degli studenti, garantire una qualità della formazione che sia dignitosa.
In sintesi, il nuovo contratto del personale scolastico rappresenta un passo importante nella direzione della valorizzazione del lavoro e della dignità degli insegnanti. Ma è anche necessario proteggere i diritti degli studenti e garantire una qualità della formazione che sia dignitosa.
**I soldi in busta paga sono importanti, ma la ratio è più complessa**