DialoghiAperti
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Il bello di "The Traitori Italia" - il nuovo reality show disponibile su Prime Video dal 30 ottobre - sta tutto lì: nel modo in cui, sotto pressione, i concorrenti smettono di stare in posa e mostrano chi sono davvero. Una dose di sano voyeurismo sul lato oscuro delle celebrità, insomma: un grande classico che non smette mai di funzionare.
Quattordici nomi noti si ritrovano rinchiusi in un castello trentino, divisi tra “leali” e “traditori”. Da lì in poi, si apre una partita spietata di inganni, sospetti ed eliminazioni: i primi devono “assassinare” i secondi e viceversa. L’obiettivo? Restare gli ultimi in piedi e portarsi a casa il montepremi.
Nasce così un vortice di bugie, strategie e manipolazioni psicologiche, dove ciascuno misura fino a che punto è disposto a spingersi per salvarsi la pelle. Ed è misurando proprio questa indole – tra vulnerabilità, lavoro di squadra e inaspettate serpi che ciascuno tiene arrotolate dentro di sé – che abbiamo redatto le nostre pagelle.
Ecco chi ci ha fatto ridere o no:
* Alessia Marcuzzi: maestra del genere reality show, ironicamente spietata e perentoria, con una presenza che ricorda un castellano. È l'unica che fa riferimento a questa parola.
* Giuseppe Giofrè: è il "traditore" perfetto, machiavellico e mascherato dietro all'approccio misurato da lord inglese. Si mischia al contesto in maniera camaleontica, adeguandosi di volta in volta alla persona che ha davanti, alle sue preoccupazioni e alle sue paure.
* Mariasole Pollio: è una castellana ironicamente spietata, inaccessibile e perentoria. Vivendo la sua vita in perenne “over acting” e utilizzando il potere disorientante della sua assoluta bellezza, si è fatta televisivamente perfetta.
* Pierluca Mariti: è il "battutista" di questa edizione, che fa ridere con la sua simpatia e l'aura un po' pettegola. Si muove nel gioco come se fosse sempre stato nel palcoscenico.
* Aurora Ramazzotti: è una persona capace di “lavorare in team”. Equilibrata, osservatrice, altruista, il suo approccio è una bella scoperta. Se cercassi una persona capace di “lavorare in team”, senz’altro la assumerei.
* Rocco Tanica: lavora per sottrazione e funziona: quando interviene, lo fa portando con sé una comicità surreale che manda ulteriormente in confusione. Si muove attenta, sempre in allerta, sospettosa dei passi degli altri.
* Yoko Yamada: è la persona più concentrata del gioco, come se fosse qualcuno possa ficcarle un pugnale nella schiena da un momento all'altro. Si muove attenta, sempre in allerta, sospettosa dei passi degli altri.
* Filippo Bisciglia: si diverte e ci divertiamo a vederlo a teatro. La sua scivolata romana lo rende irresistibile: "È 'na gabbia de matti", sentenzia a un certo punto. Nessuno ha il coraggio di eliminarlo.
* Paola Barale: è iconica, con i suoi look eccentrici da bambolina gotica e nel suo stile distaccato ma al tempo stesso familiare. E nella sua capacità di indignarsi e sconvolgersi ancora un po', in mezzo all'humor nero di The Traitors.
Ecco chi non ci ha fatto ridere: Aurora Ramazzotti, che si è fatta fuori tra i primi concorrenti, ma peraltro nel modo più impressionante del programma.
Quattordici nomi noti si ritrovano rinchiusi in un castello trentino, divisi tra “leali” e “traditori”. Da lì in poi, si apre una partita spietata di inganni, sospetti ed eliminazioni: i primi devono “assassinare” i secondi e viceversa. L’obiettivo? Restare gli ultimi in piedi e portarsi a casa il montepremi.
Nasce così un vortice di bugie, strategie e manipolazioni psicologiche, dove ciascuno misura fino a che punto è disposto a spingersi per salvarsi la pelle. Ed è misurando proprio questa indole – tra vulnerabilità, lavoro di squadra e inaspettate serpi che ciascuno tiene arrotolate dentro di sé – che abbiamo redatto le nostre pagelle.
Ecco chi ci ha fatto ridere o no:
* Alessia Marcuzzi: maestra del genere reality show, ironicamente spietata e perentoria, con una presenza che ricorda un castellano. È l'unica che fa riferimento a questa parola.
* Giuseppe Giofrè: è il "traditore" perfetto, machiavellico e mascherato dietro all'approccio misurato da lord inglese. Si mischia al contesto in maniera camaleontica, adeguandosi di volta in volta alla persona che ha davanti, alle sue preoccupazioni e alle sue paure.
* Mariasole Pollio: è una castellana ironicamente spietata, inaccessibile e perentoria. Vivendo la sua vita in perenne “over acting” e utilizzando il potere disorientante della sua assoluta bellezza, si è fatta televisivamente perfetta.
* Pierluca Mariti: è il "battutista" di questa edizione, che fa ridere con la sua simpatia e l'aura un po' pettegola. Si muove nel gioco come se fosse sempre stato nel palcoscenico.
* Aurora Ramazzotti: è una persona capace di “lavorare in team”. Equilibrata, osservatrice, altruista, il suo approccio è una bella scoperta. Se cercassi una persona capace di “lavorare in team”, senz’altro la assumerei.
* Rocco Tanica: lavora per sottrazione e funziona: quando interviene, lo fa portando con sé una comicità surreale che manda ulteriormente in confusione. Si muove attenta, sempre in allerta, sospettosa dei passi degli altri.
* Yoko Yamada: è la persona più concentrata del gioco, come se fosse qualcuno possa ficcarle un pugnale nella schiena da un momento all'altro. Si muove attenta, sempre in allerta, sospettosa dei passi degli altri.
* Filippo Bisciglia: si diverte e ci divertiamo a vederlo a teatro. La sua scivolata romana lo rende irresistibile: "È 'na gabbia de matti", sentenzia a un certo punto. Nessuno ha il coraggio di eliminarlo.
* Paola Barale: è iconica, con i suoi look eccentrici da bambolina gotica e nel suo stile distaccato ma al tempo stesso familiare. E nella sua capacità di indignarsi e sconvolgersi ancora un po', in mezzo all'humor nero di The Traitors.
Ecco chi non ci ha fatto ridere: Aurora Ramazzotti, che si è fatta fuori tra i primi concorrenti, ma peraltro nel modo più impressionante del programma.