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La città ipertecnologica di The Line, sviluppata in verticale voluta dal principe saudita Mohammed bin Salman, è ferma: non si sa come organizzare le fogne e per le leggi della fisica potrebbe crollare. L'utopia che doveva estendersi per 170 chilometri dal Mar Rosso fino all'entroterra con solo strade elettrificati e senza smog, sembra ormai un sogno irrealizzabile.
La città si sviluppa in linea retta, chiusa tra due alte pareti a specchio, che dovrebbe ospitare 9 milioni di persone. Il tutto alimentato da energie rinnovabili e con efficientissimi mezzi pubblici che permettono di arrivare da un capo all'altro della Linea in venti minuti.
Il porto della città, costruito scavando nel deserto, dovrebbe essere il punto di arrivo delle più grandi navi da crociera del mondo. Sopra, un edificio di vetro e acciaio di trenta piani sospeso da un ponte come un lampadario, con tanto di stadio da 45 mila posti. Ma le leggi della fisica e la finanza sono contro il progetto: secondo fonti intervistate dal Financial Times, l'edificio potrebbe iniziare a oscillare come un pendolo e prendere velocità fino a spezzarsi.
I lavori si sono interrotti e gli sforzi si concentrano su alcuni piccoli edifici intorno al porto turistico. Il progetto non riesce ad attirare i finanziamenti che si aspettava e i lavori non procedono alla velocità sperata. È stato speso cinquanta miliardi, ma il villaggio di Qayal, situato a pochi chilometri da dove dovrebbe sorgere il porto di The Line, è stato raso al suolo e gli abitanti sono stati sfrattati.
La città si sviluppa su più livelli, con una stazione ferroviaria ad alta velocità sotto il porto turistico. Al di sopra, lo stadio che si prepara a ospitare i Mondiali di calcio del 2034 dovrebbe trovare spazio. Ma a frapporsi tra sogno e realtà ci sono le leggi della gravità e la rotazione terrestre: non si sa ancora come si potrà realizzare l'impianto fognario di un edificio del genere.
In teoria, The Line è un paradiso senza smog né traffico, con giardini pensili e design minimal. Ma nella pratica, molti aspetti sono ancora incerti: il progetto non riesce a dare una prospettiva realistica sulla sua realizzazione.
La città si sviluppa in linea retta, chiusa tra due alte pareti a specchio, che dovrebbe ospitare 9 milioni di persone. Il tutto alimentato da energie rinnovabili e con efficientissimi mezzi pubblici che permettono di arrivare da un capo all'altro della Linea in venti minuti.
Il porto della città, costruito scavando nel deserto, dovrebbe essere il punto di arrivo delle più grandi navi da crociera del mondo. Sopra, un edificio di vetro e acciaio di trenta piani sospeso da un ponte come un lampadario, con tanto di stadio da 45 mila posti. Ma le leggi della fisica e la finanza sono contro il progetto: secondo fonti intervistate dal Financial Times, l'edificio potrebbe iniziare a oscillare come un pendolo e prendere velocità fino a spezzarsi.
I lavori si sono interrotti e gli sforzi si concentrano su alcuni piccoli edifici intorno al porto turistico. Il progetto non riesce ad attirare i finanziamenti che si aspettava e i lavori non procedono alla velocità sperata. È stato speso cinquanta miliardi, ma il villaggio di Qayal, situato a pochi chilometri da dove dovrebbe sorgere il porto di The Line, è stato raso al suolo e gli abitanti sono stati sfrattati.
La città si sviluppa su più livelli, con una stazione ferroviaria ad alta velocità sotto il porto turistico. Al di sopra, lo stadio che si prepara a ospitare i Mondiali di calcio del 2034 dovrebbe trovare spazio. Ma a frapporsi tra sogno e realtà ci sono le leggi della gravità e la rotazione terrestre: non si sa ancora come si potrà realizzare l'impianto fognario di un edificio del genere.
In teoria, The Line è un paradiso senza smog né traffico, con giardini pensili e design minimal. Ma nella pratica, molti aspetti sono ancora incerti: il progetto non riesce a dare una prospettiva realistica sulla sua realizzazione.