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"Salvini, un colpo alla lobby bancaria: 'Gli interessi delle banche sono gli stessi degli italiani'".
Mattia Beccaro, il capo della Lega Lombarda, ha detto che la proposta del governo di aumentare la tassa sulle banche è "un colpo" alla lobby bancaria e che il presidente della Confederazione Bancaria Italiana (CBI), Antonio Patuelli, è "intransigente".
Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha definito gli interessi delle banche "gli stessi degli italiani" e ha affermato che ogni lamentela in più da parte delle banche è un miliardo in più che il governo chiede.
Salvini ha attaccato Patuelli, definendolo "gente che finirà l'anno con 50 miliardi di guadagno", mentre i bancaresi si sono difesi sottolineando che le loro commissioni non sono altro che una forma di impresa legale e che il governo ha già chiesto un contributo di 4 miliardi.
Patuelli ha contestato alle cifre fatte circolare da Salvini, sostenendo che si confondono ricavi lordi con utili netti già tassati e che le banche pagano imposte societarie elevate.
"Non credo al rischio che le banche scarichino le tasse sui clienti", ha detto Patuelli, sottolineando che i costi dei conti correnti sono rimasti stabili grazie alla concorrenza tra conti tradizionali e tecnologici.
Il capo della CBI ha anche ribadito che non esiste il concetto giuridico di extraprofitti, una nozione storica usata durante la prima guerra mondiale per descrivere i profitti delle industrie belliche con un monopolio senza concorrenza.
Mattia Beccaro, il capo della Lega Lombarda, ha detto che la proposta del governo di aumentare la tassa sulle banche è "un colpo" alla lobby bancaria e che il presidente della Confederazione Bancaria Italiana (CBI), Antonio Patuelli, è "intransigente".
Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha definito gli interessi delle banche "gli stessi degli italiani" e ha affermato che ogni lamentela in più da parte delle banche è un miliardo in più che il governo chiede.
Salvini ha attaccato Patuelli, definendolo "gente che finirà l'anno con 50 miliardi di guadagno", mentre i bancaresi si sono difesi sottolineando che le loro commissioni non sono altro che una forma di impresa legale e che il governo ha già chiesto un contributo di 4 miliardi.
Patuelli ha contestato alle cifre fatte circolare da Salvini, sostenendo che si confondono ricavi lordi con utili netti già tassati e che le banche pagano imposte societarie elevate.
"Non credo al rischio che le banche scarichino le tasse sui clienti", ha detto Patuelli, sottolineando che i costi dei conti correnti sono rimasti stabili grazie alla concorrenza tra conti tradizionali e tecnologici.
Il capo della CBI ha anche ribadito che non esiste il concetto giuridico di extraprofitti, una nozione storica usata durante la prima guerra mondiale per descrivere i profitti delle industrie belliche con un monopolio senza concorrenza.