L'Italia è pronta a porre il veto sulla direttiva europea per la tassazione dei prodotti energetici, come ha sostenuto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Secondo il ministro, firmare questa direttiva sarebbe un "suicidio assistito" per l'Italia, poiché aumenterebbe le tasse sul gas e il carbone, danneggiando l'industria italiana.
La direttiva proposta dalla Commissione europea è stata discussa in senso stretto, ma i governi non sono riusciti a trovare un accordo su diverse linee rosse. L'obiettivo è aggiornare un quadro normativo datato, allineando le accise energetiche agli obiettivi climatici europei.
La direttiva prevede di aumentare le tasse sul gas naturale, che è la principale fonte con cui lavorano gli industriali italiani. Ciò comporterebbe un aumento dei costi in bolletta per le famiglie italiane, poiché il riscaldamento e l'acqua calda nelle abitazioni sono prodotti soprattutto con il gas.
L'industria italiana rischia di essere spiazzata dal aumento delle tasse sulle fonti fossili consumate in Europa. Secondo il presidente dei Confindustria Emanuele Orsini, questo sarebbe un altro passo verso la deindustrializzazione dell'Europa.
Il governo italiano ha già stanziato miliardi per aiutare le famiglie a fronteggiare il caro bollette, ma l'aumento delle tasse sul gas e il carbone potrebbe essere un problema ancora più grave. L'Italia è pronta a porre il veto sulla direttiva europea per evitare che questo problema si faccia sentire anche nelle nostre famiglie.
È importante notare che la direttiva prevede anche una parte legale, che prevede che le autorità possano prendere misure più severe se i paesi non raggiungono gli obiettivi climatici. Questo potrebbe significare che l'Italia dovrà pagare una "pena" per non aver raggiunto gli obiettivi, il che sarebbe un altro problema per l'economia italiana.
La direttiva proposta dalla Commissione europea è stata discussa in senso stretto, ma i governi non sono riusciti a trovare un accordo su diverse linee rosse. L'obiettivo è aggiornare un quadro normativo datato, allineando le accise energetiche agli obiettivi climatici europei.
La direttiva prevede di aumentare le tasse sul gas naturale, che è la principale fonte con cui lavorano gli industriali italiani. Ciò comporterebbe un aumento dei costi in bolletta per le famiglie italiane, poiché il riscaldamento e l'acqua calda nelle abitazioni sono prodotti soprattutto con il gas.
L'industria italiana rischia di essere spiazzata dal aumento delle tasse sulle fonti fossili consumate in Europa. Secondo il presidente dei Confindustria Emanuele Orsini, questo sarebbe un altro passo verso la deindustrializzazione dell'Europa.
Il governo italiano ha già stanziato miliardi per aiutare le famiglie a fronteggiare il caro bollette, ma l'aumento delle tasse sul gas e il carbone potrebbe essere un problema ancora più grave. L'Italia è pronta a porre il veto sulla direttiva europea per evitare che questo problema si faccia sentire anche nelle nostre famiglie.
È importante notare che la direttiva prevede anche una parte legale, che prevede che le autorità possano prendere misure più severe se i paesi non raggiungono gli obiettivi climatici. Questo potrebbe significare che l'Italia dovrà pagare una "pena" per non aver raggiunto gli obiettivi, il che sarebbe un altro problema per l'economia italiana.