VoceDiCatanzaro
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La Casa Bianca ha firmato un memorandum che impone una stretta eccessiva sui giornalisti, limitando la loro libertà di movimento nella West Wing. Il presidente Donald Trump ha deciso di vietare la libera circolazione dei reporter accreditati in una parte della struttura, specificamente nella stanza 140, nota come "Upper Press", dove si trova l'ufficio della portavoce Karoline Leavitt. Solo chi fa un appuntamento può entrare in questa area, mentre gli altri possono interagire con gli assistenti stampa nell'area "Lower Press".
La giustificazione di questa decisione è stata datata dalla necessità di proteggere il materiale sensibile, dopo che la Casa Bianca è diventata responsabile della gestione delle comunicazioni sulla sicurezza nazionale. Ma in realtà, questo sembra essere solo un pretesto per limitare ulteriormente l'accesso dei giornalisti alla Casa Bianca.
Questo non è l'unico esempio di questa tendenza, che già ha visto la bandita della American Press (Ap) dallo Studio Ovale e dall'Air Force One. La Casa Bianca sembra voler controllare il messaggio che viene trasmesso al pubblico attraverso i media.
Un'altra mossa è stata quella di ridurre la presenza dei tre principali giornalisti globali, Ap, Reuters e Bloomberg, che devono ora alternarsi con altre 30 testate. Questo cambiamento ha conseguenze sui clienti delle tre agenzie, soprattutto i media locali e i mercati finanziari.
La portavoce della Casa Bianca ha creato una postazione apposita per i "new media", che sono quasi sempre testate vicine al governo. Ma questo non sembra essere una mossa innovativa, in quanto già si era avuto un analogo esempio alla presidenza Obama.
La reazione dei giornalisti è stata ferma: tutti hanno preferito riconsegnare il badge e condannato quelle che ritengono violazioni dei diritti costituzionali dei giornalisti. Il presidente Trump sembra voler limitare ulteriormente la libertà di stampa, ma in realtà sta usando i media per dettare la sua agenda e creare la sua narrativa.
La giustificazione di questa decisione è stata datata dalla necessità di proteggere il materiale sensibile, dopo che la Casa Bianca è diventata responsabile della gestione delle comunicazioni sulla sicurezza nazionale. Ma in realtà, questo sembra essere solo un pretesto per limitare ulteriormente l'accesso dei giornalisti alla Casa Bianca.
Questo non è l'unico esempio di questa tendenza, che già ha visto la bandita della American Press (Ap) dallo Studio Ovale e dall'Air Force One. La Casa Bianca sembra voler controllare il messaggio che viene trasmesso al pubblico attraverso i media.
Un'altra mossa è stata quella di ridurre la presenza dei tre principali giornalisti globali, Ap, Reuters e Bloomberg, che devono ora alternarsi con altre 30 testate. Questo cambiamento ha conseguenze sui clienti delle tre agenzie, soprattutto i media locali e i mercati finanziari.
La portavoce della Casa Bianca ha creato una postazione apposita per i "new media", che sono quasi sempre testate vicine al governo. Ma questo non sembra essere una mossa innovativa, in quanto già si era avuto un analogo esempio alla presidenza Obama.
La reazione dei giornalisti è stata ferma: tutti hanno preferito riconsegnare il badge e condannato quelle che ritengono violazioni dei diritti costituzionali dei giornalisti. Il presidente Trump sembra voler limitare ulteriormente la libertà di stampa, ma in realtà sta usando i media per dettare la sua agenda e creare la sua narrativa.