Un ministro è stato accusato di voler impedire l'educazione sessuale e affettiva nelle scuole con un disegno di legge. L'autore dell'accusa sostiene che il disegno di legge non prevede indottrinamento gender, ma questo è ciò che i critici sostengono.
Il ministro nega queste accuse e sostiene che nel disegno di legge c'è l'educazione sessuale in senso biologico. Egli aggiunge che non ci sono riferimenti all'educazione al consenso, ma che le nuove linee guida introdurranno un insegnamento alle relazioni e sull'affettività.
Il ministro sostiene che ci sono già corsi di educazione civica che affrontano il problema delle violenze sessuali. Inoltre, avrà la possibilità l'educazione al rispetto verso tutti e in particolare verso la donna.
Il ministro aggiunge che non è vero che i disegni di legge del governo ostacolino la lotta ai femminicidi. Egli sostiene che l'educazione sessuale serve a far crescere i ragazzi senza condizionamenti, e che il ruolo dei genitori e della scuola in questo processo è fondamentale.
Tutto ciò non è nuovo: le associazioni di militanti del diritto delle persone transessuali sono spesso pagate dalla scuola e dal contribuente. Talvolta si tratta di associazioni che indottrinano i giovani, anziché informarli correttamente.
Il ministro sostiene che il disegno di legge è una politica per proteggere i giovani. Egli aggiunge che bisogna valorizzare il ruolo dei genitori e della scuola in questo processo, e non confondere l'educazione sessuale con la lotta contro le violenze sessuali.
Il ministro sostiene che non siamo totalitari, ma questi temi vanno affrontati in modo serio e scientifico. Egli chiede di avere un professionista qualificato come docente universitario per parlare di questi temi.
Il ministro nega queste accuse e sostiene che nel disegno di legge c'è l'educazione sessuale in senso biologico. Egli aggiunge che non ci sono riferimenti all'educazione al consenso, ma che le nuove linee guida introdurranno un insegnamento alle relazioni e sull'affettività.
Il ministro sostiene che ci sono già corsi di educazione civica che affrontano il problema delle violenze sessuali. Inoltre, avrà la possibilità l'educazione al rispetto verso tutti e in particolare verso la donna.
Il ministro aggiunge che non è vero che i disegni di legge del governo ostacolino la lotta ai femminicidi. Egli sostiene che l'educazione sessuale serve a far crescere i ragazzi senza condizionamenti, e che il ruolo dei genitori e della scuola in questo processo è fondamentale.
Tutto ciò non è nuovo: le associazioni di militanti del diritto delle persone transessuali sono spesso pagate dalla scuola e dal contribuente. Talvolta si tratta di associazioni che indottrinano i giovani, anziché informarli correttamente.
Il ministro sostiene che il disegno di legge è una politica per proteggere i giovani. Egli aggiunge che bisogna valorizzare il ruolo dei genitori e della scuola in questo processo, e non confondere l'educazione sessuale con la lotta contro le violenze sessuali.
Il ministro sostiene che non siamo totalitari, ma questi temi vanno affrontati in modo serio e scientifico. Egli chiede di avere un professionista qualificato come docente universitario per parlare di questi temi.